13 giu – ”Mario Monti non sta facendo la sua funzione. Invece di distruggere le caste in Italia, sta captando benevolenza, per non parlare di Passera che non ha neppure applicato le deregolamentazioni”.
Si dichiara deluso e non fa sconti al governo tecnico, Edward Luttwak, stratega del Centro internazionale per gli studi strategici di Washington, in una intervista con Asca. ”E’ deprimente – prosegue l’esperto di geoeconomia – che Monti non applichi le cose che ha insegnato e sorge l’atroce sospetto che voglia diventare presidente della Repubblica e quindi non voglia offendere nessuno”.
Dichiarandosi tra gli ammiratori di Mario Monti ‘professore’ ed entusiasta dell’arrivo alla guida dell’Italia di un ‘governo tecnocratico’, Luttwak denuncia che l’esecutivo sta seguendo ”una dottrina di segno sbagliato: toglie i soldi con le tasse da una economia in declino”, accentuandone le difficolta’.
Se il tema e’ la scarsita’ di credito per le imprese, oggi, sottolinea il prof. Luttwak all’Asca, ”e’ possibile un fatto nuovo, si puo’ sbloccare la disponibilita’ di credito”. Come? ”Concedendo licenza temporanea di operare in Italia a tutte le banche funzionanti nei paesi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio”. A quali condizioni? ”Le banche straniere devono poter entrare liberamente sul mercato italiano, limitandosi, per i primi tre anni alla sola attivita’ di prestito. Esaurita questa prima fase, nei successivi tre anni potra’ essere consentita anche la attivita’ di raccolta sino alla concorrenza della misura delle somme prestate. Nei successivi tre anni, infine, le banche straniere che sono cosi’ entrate nel mercato italiano potranno decidere se restare, secondo la legislazione ordinaria”.
”E’ una operazione a rischio zero – afferma il docente statunitense -. Nel medio-lungo periodo l’Italia e’ un paese produttivo, che risparmia molto”. ‘‘Il no a questa proposta – prosegue – protegge solo le attuali banche ed infatti l’unico svantaggio, invece, di accettarla e’ che aumenta la concorrenza per le banche italiane. Bankitalia ha sempre avuto su questo tema una visione restrittiva: va data l’indicazione che devono poter operare in Italia tutte le banche legalmente costituite e funzionanti in uno dei paesi Wto, che rispettino un minimo di capitale sociale, ecc.”.