11 giu – Il piano di aiuti alla Spagna è stato accolto positivamente dai mercati. L’Italia, però, dovrà sostenere un costo importante per finanziare questo piano di aiuti.
Dovremo finanziare Grecia, Irlanda e Portogallo per 29,5 miliardi attraverso Efsf, una somma a cui da sabato scorso si è aggiunta la Spagna, che però probabilmente riceverà i prestiti attraverso l’Esm.
Una stima esatta non è ancora possibile, perché i termini dell’accordo che dovrebbe salvare Madrid dall’implosione saranno definiti solo nella riunione Ecofin del 20-21 giugno. Ma già si parla di numeri preoccupanti: entro la fine dell’anno, tra fondi da sborsare e prestiti da garantire, il conto potrebbe superare i 48 miliardi di euro, come indicato dal Corriere della Sera. Appena un anno fa la quota italiana si era fermata a 9,2 miliardi, lo 0,6% del Pil.
Intanto Giorgio Napolitano commenta con soddisfazione “l’accoglienza positiva dei mercati” all’accordo europeo per gli aiuti alle banche spagnole. Al termine del colloquio con il presidente polacco Bronislaw Komorowski, nel corso della visita ufficiale a Varsavia, il presidente della Repubblica ha giudicato “positivo l’accordo sulla crisi bancaria in Spagna” e ha espresso soddisfazione “per l’accoglienza positiva che ha ricevuto da parte dei mercati”.
Secondo il capo dello Stato, infatti, per affrontare la crisi dell’eurozona “servono garanzie perché in futuro ci sia una forte disciplina di bilancio, integrazione delle politiche fiscali ed economiche” ma c’è anche “bisogno di solidarietà e visione comune”.