7 giu – Tre pescherecci di Mazara del Vallo sono stati sequestrati da alcune motovedette libiche che si trovavano a circa 40 miglia a nord di Bengasi, in acque internazionali. Lo rendono noto dall’ente Distretto produttivo della pesca che ha sede a Mazara, nel trapanese. Il sequestro si sarebbe verificato intorno alle 20.30. I pescherecci sarebbero stati affiancati mentre stavano pescando gambero rosso. A bordo circa 20 pescatori.
I tre pescherecci in questione, spiegano dal Distretto produttivo per la pesca (Cosvap), sono il Boccia, dell’armatore Maurizio Giacalone, il Maestrale dell’armatore Vito Margiotta e il Sirrato di Piero Asaro Sirrato. Le tre imbarcazioni italiane sarebbero state affiancate da un battello militare libico con a bordo uomini armati che avrebbero ordinato loro di far rotta verso Bengasi.
Dai pescherecci è stato dato subito l’allarme alle altre imbarcazioni che si trovavano nella zona, che a loro volta hanno contattato la capitaneria di porto, che comunica che sono in corso le verifiche del caso. La segnalazione al Cosvap è giunta dagli armatori dei pescherecci, che hanno avvisato il presidente dell’ente Giovanni Tumbiolo. Quest’ultimo, una volta appresa la notizia del sequestro, ha contattato il governatore libico Abu Ajar e il viceministro dell’Agricoltura, con delega alla Pesca, Adnan Jibrial. Tumbiolo ha contattato inoltre l’ambasciatore italiano a Tripoli, Giuseppe Buccino Grimaldi.
“Confidiamo in una veloce e pacifica soluzione di questa crisi – ha commentato Tumbiolo – I buoni rapporti instaurati fra la Libia e la Sicilia nel settore della pesca ci dovrebbero venire in aiuto”. Ora i pescherecci sono in rotta verso Bengasi. Alcuni militari libici sembrano siano saliti a bordo di uno dei pescherecci nel momento in cui sono stati fermati. lapresse