Terremoto in Emilia dovuto al fracking? La notizia è falsa

6 giu – Da qulche giorno impazzano in internet le solite teorie diffuse da complottisti e scienziati improvvisati che accomunano il sisma dell’Emilia con fantomatiche operazioni di fraking, ovvero la fratturazione idraulica di rocce poco permeabili ricche in petrolio.

Il fisico Marco Mucciarelli, docente di Sismologia Applicata all’Università della Basilicata, pubblica sul suo sito una smentita che ridicolizza la teoria segnalando che la tecnica non viene utilizzata né in Emilia Romagna, né in nessun’altra parte d’Italia.

Scrive il Prof. Mucciarelli

La notizia è falsa per due motivi

  1.  non ci sono operazioni di fracking attive in Italia
  2. ad indurre terremoti non è tanto la pratica del fracking quanto la reiniezione delle acque reflue utilizzate per la fratturazione (si veda questo recente articolo su di un esempio negli USA).

Nella zona è certo che non ci siano operazioni di fracking dato che ci sono comitati di cittadini molto vivaci ed attenti che si battono contro la realizzazione di un impianto di stoccaggio gas.

Una secca smentita alle operazioni di fraking arriva direttamente dalla Erg Rivara Storage che dichiara: i nostri dati sulle perforazioni risalgono a studi del 1979, noi non abbiamo toccato il terreno a Rivara, non abbiamo fatto carotaggi, non abbiamo perforato o immesso gas o acqua. Gli strumenti che servono per perforare un pozzo occupano un ettaro, nemmeno volendo avremmo potuto farlo e passare inosservati. Eppure, esiste chi dice di aver visto trivelle in azione qualche giorno prima della scossa dl 20 di maggio.

Intanto tutte le compagnie petrolifere hanno chiarito che  il fracking  e altri metodi simili non sono mai stati utilizzati in Italia.

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