31 mag. – Per il Codacons e’ grave che l’inflazione “scenda in modo consistente in tutta l’Eurozona, con un tasso annuale pari al 2,4% contro il 2,6% di aprile, tranne che in Italia”.
L’andamento del costo della vita significa, elaborando i dati sulla spesa effettiva di una famiglia, una stangata pari a 1.531 euro per un nucleo di 3 persone: questa e’ la stima dell’associazione dei consumatori.
Il Codacons spiega che “e’ evidente che aumentare l’Iva ad ottobre, o limitarsi a rinviare l’aumento a gennaio 2013, significherebbe dare il colpa di grazia alle famiglie in difficolta’ e ai consumi ormai ridotti all’osso, dato che ci sarebbe una spinta ulteriore sui prezzi variabile tra l’1,3 e l’1,7%, a seconda che scattino gli arrotondamenti”. Ecco perche’ la spending review, con un gettito di appena 4,2 mld per il 2012, 7,2 mld su base annua, “non puo’ certo bastare a scongiurare l’aumento dell’Iva, specie se da quel gia’ inadeguato risparmio il Governo intende attingere anche per qualunque altra necessita’ futura, dall’emergenza terremoto, 1 miliardo per il 2013 ed il 2014, alla compensazione dei crediti”.
Per questa ragione il Codacons, invita il Governo Monti “ad affiancare alla spending review la vecchia clausola di salvaguardia di Tremonti, con tagli, magari questa volta non lineari, alle detrazioni fiscali, commisurandole ad esempio al reddito dichiarato ed escludendole per chi guadagna oltre 75.000 euro, oltre a misure serie contro gli sprechi della politica, eliminando ad esempio le comunita’ montane”. agi