25 mag – come riporta Il Giornale, ha un contenzioso aperto con il Comune di Milano per quattro anni di mancato pagamento dell’Ici sugli alloggi universitari. Se l’aliquota Imu fissata dall’amministrazione municipale è allo 0,4% sulla prima casa e allo 0,8% per la seconda, gli atenei – pubblici e privati – godono delle esenzioni previste dalla legge 504 del 1992.
Tutti gli edifici adibiti a sede “con finalità istituzionali, assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive”. Ecco perché studentati universitari, statali o privati, che vivono in affitto godono di queste esenzioni. Ma dubbi gravano sulla Bocconi: l’ateneo sta aspettando che la giustizia tributaria si esprima sul caso della residenza di via Spadolini, dove dal 2002 al 2006 l’università non ha pagato l’Ici.
Non è affatto chiaro il motivo per cui i 1.400 posti letto disponibili nelle residenze per studenti, affittate da 3.150 euro a 7.650 l’anno a seconda delle fasce di reddito, risultino esenti e non siano invece considerate strutture a scopo di lucro. Il Fisco ritiene che le residenze in questione generino profitti e per questo debbano essere tassate.
L’università Bocconi, nella replica ufficiale riportata da Il Giornale, ha affermato: “L’ateneo non ha versato l’Ici solo sugli edifici per i quali, ai sensi dell’art.7 D.Lgs. 504/92, ritiene di aver diritto all’esenzione. Il contenzioso in corso con il Comune di Milano riguarda, per gli anni 2002-2006, solo uno dei pensionati dell’università, peraltro in tutto e per tutto analogo agli altri. I giudici tributari si sono sempre espressi riconoscendo tale diritto, tanto che è il Comune soccombente ad aver appellato in Cassazione tutte le precedenti sentenze a esso sfavorevoli”. tgcom
stai scherzando? Tassare l’allevamento dei prossimi tecnici governativi? Giammai||| AUMENTIAMO l’età pensionabile di alrri 10 anni!