23 mag – Un nuovo modo di misurare la povertà non solo in base al reddito ma considerando piuttosto il grado di ‘capabilities’ posseduto dagli individui, ossia la reale possibilità per ciascuno di scegliere e agire in funzione del proprio progetto di vita.
E’ quanto realizzato dall’Isfol attraverso un apposito modello (Macad – Multidimensional Analysis of Capabilities Deprivation), presentato a Roma durante la prima giornata del convegno ‘La multidimensionalità della povertà: come la ricerca può supportare le politiche di inclusione‘.
Nel corso dell’incontro si confrontano ricercatori e amministratori locali e nazionali oltre a economisti di fama internazionale come Andrew Clark, Sabina Alkire ed Antony Atkinson. Ed è prevista per la giornata di oggi una riflessione conclusiva del sottosegretario al Lavoro e Politiche Sociali, Maria Cecilia Guerra.
Il modello ideato dall’Isfol, che tiene conto di molteplici dimensioni (abitare, ambiente, salute, emozioni, acquisizione di conoscenze, reddito), è stato sperimentato presso il Municipio XIII di Roma, uno dei più popolosi dell’area metropolitana (circa 230 mila abitanti), allo scopo di ottenere informazioni utili su coloro che si rivolgono ai servizi sociali. Si è così dimostrato come sia possibile una sempre più stretta collaborazione tra enti di ricerca e amministrazioni locali, fornendo un supporto concreto all’analisi e alla valutazione delle politiche messe in campo.
Dall’indagine emerge che la maggior parte degli utenti dei servizi sociali del XIII Municipio rientra nelle due fasce estreme: quella che gode di maggiore (36,9%) e minore (38,8%) benessere. Un altro dato di rilievo si riferisce alle fasce intermedie, cioè quei gruppi di individui per i quali vi è un’alta probabilità di transizione verso la condizione di povertà: abbiamo in questo caso un valore pari al 14,2% della popolazione.
Ciò che spinge le persone a recarsi presso i servizi fa capo a tre motivazioni principali: tamponare situazioni di disagio economico, ricercare un lavoro e trovare un abitazione (anche di emergenza). Queste tre motivazioni rappresentano quasi il 50% del totale delle richieste. adnkkronos