22 MAG -“Il magistrato di Cassazione Corrado Carnevale era amico di mio suocero, Gaetano Palaia, che si rivolgeva a lui per ottenere scarcerazioni”.
Così ha detto Giuseppina Pesce, – figlia del boss dell’omonima cosca di Rosarno, Salvatore – la pentita di ‘ndrangheta che sta deponendo nel processo alla cosca Pesce. I contatti tra Palaia e Carnevale sarebbero andati avanti fino al 2005.
Qualche giorno fa Giuseppe Ferraro, zio della collaboratrice, detenuto al regime del 41 bis, ha preso la parola in videoconferenza «Da lunedì che inizierete a sentire mia nipote vi consiglio di munirvi di uno psichiatra. Sì, perché a mia nipote serve lo psichiatra». E ancora «tanto lo sappiamo benissimo che siamo in uno stato di polizia e che questo non è un processo giusto»
Da parte sua “Non ho mai conosciuto nessun clan Pesce – ha detto Carnevale – né alcuna persona che vi appartenga. Queste accuse non mi spaventano. Sono solo stupito che ancora si parli di me”.