23 mag. – ‘Animali domestici, pappagalli dimenticati dal padrone dopo un trasloco, cicciobombi e labbra turgide, megafoni dei partiti’.
Dopo aver decretato ieri la ‘quasi morte’ di Pier Luigi Bersani, Beppe Grillo dedica oggi i suoi strali ai giornalisti televisivi, rei a suo dire di essere ‘gli anfitrioni e le crocerossine al servizio’ dei potenti di turno. Ma sul blog del comico genovese si scatena in contemporanea anche una doppia battaglia a colpi di post: una prima ondata riguarda il neo sindaco di Parma Pizzarotti e la sua rivendicazione di autonomia dal leader del movimento.
La seconda chiama in causa di nuovo la stampa, colpevole di aver manipolato il dibattito. L’attacco di Grillo e’ diretto ai conduttori dei piu’ noti talk show televisivi (sul blog campeggia un dipinto che raffigura dei volatili con il volto di Gad Lerner, Giuliano Ferrara, Lucia Annunziata, Giovanni Floris, Corrado Formigli) e ricorre di nuovo alla metafora macabra, citando ‘l’odore pungente dei vialetti del cimitero’ e ‘il profumo di fiori marci.
“Sagome che si agitano dietro lo schermo con l’estrema vitalita’ che talvolta precede le ultime ore di vita – continua Grillo – rammentano il dodo, l’uccello estinto”. “Il loro lavoro di portavoci e anfitrioni, finora, lo hanno svolto egregiamente – prosegue – hanno trasformato personaggi come Lupi, Formigoni, Alfano, Veltroni, Alemanno, Fini in giganti della politica. Li hanno tenuti in vita. In caso di difficolta’ sono puntualmente accorsi, premurosi come crocerossine, a portargli la flebo.
I partiti ora muoiono, cadono come foglie d’autunno. I conduttori sono animali domestici (pappagalli?) dimenticati dal padrone dopo un trasloco. I loro studi, dove hanno manipolato per decenni l’opinione pubblica, sono spogli, tristi. I partiti vi inviano figure di secondo piano, per fare presenza. I conduttori sono costretti a intervistarsi tra di loro, a scambiarsi opinioni di cui non frega niente a nessuno. Santoro intervista Lerner. La Annunziata intervista Santoro. La Gruber intervista Mieli.
Hanno inventato – conclude – l’informazione a ciclo chiuso“. “Grillo ha perfettamente ragione nell’evidenziare l’usura dei dibattiti politici in televisione. Finge di stargli alla larga, ma in realta’ li segue assiduamente (poveraccio) per assediarli”, replica Gad Lerner dal suo blog.
Ma l’attacco alla stampa, intendenza ‘servile’ di un potere che si sta ‘liquefacendo’ prosegue anche nei post di commento al ‘pezzo’ di apertura del blog. La vicenda in realta’ si intreccia con la polemica sollevata da alcuni ‘grillini’ contro il neo sindaco di Parma Pizzarotti che subito dopo essere stato eletto aveva pronunciato frasi considerate di lesa maesta’ nei confronti del leader. Frasi che non sono andate giu’ ad alcuni commentatori del blog del comico genovese, che hanno accusato Pizzarotti di “alzare troppo la cresta“.
Ma quando i siti di informazione rilanciano e titolano sulla ‘guerra interna’ al movimento, i toni dei post cambiano e le critiche sono tutte per la stampa, accusata di aver “scritto e manipolato parole presi da commenti qui sul blog” e “creato artatamente un conflitto inesistente tra Pizzarotti e Beppe”. Gli utenti del blog di Grillo imputano ai giornalisti una “campagna di denigrazione per mettere zizzania” tra il neosindaco di Parma e il portavoce del Movimento. E se chi, come Alessandro da Santeodoro, ricorda a Pizzarotti di “non dimenticare mai l’importanza del lavoro di Grillo”, a cui il sindaco parmigiano dovrebbe “essere riconoscente a vita”, c’e’ anche chi, come l’utente Paolo Biasiol, parla di “epurazione”, dettando l’agenda programmatica: “Insieme alla ‘casta’ politica dobbiamo spazza e via anche la ‘casta’ dei giornalisti di regime”.
Manuela da Milano definisce la stampa “aria fritta”, lamentando come “estrapolando 2 frasi da 2 contesti diversi e mettendole insieme a piacimento si possa manipolare l’opinione pubblica…
ma ormai chi ci casca piu’?”. “E’ incredibile come i giornali si stiano scatenando su una presunta guerra fredda fra Beppe e Pizzarotti”. O ancora: “peseranno ogni grammo e manipoleranno tutto per presentare il Movimento come litigioso, autoritario, senza futuro”.
Giovanni da Roma e’ uno dei tanti che, nell’attacco contro la stampa, ricicla il lessico bellicoso di Grillo: “Guerra totale. Ora il gioco si fa duro ed e’ l’ora di chi e’ duro, e tu Beppe lo sei e noi siamo tutti con te”. (AGI) .