Giustizia: processi sempre piu’ lunghi. 8,3 anni durata media con punte di oltre 15 anni

23 mag – In Italia processi sempre piu’ lunghi scoraggiano i cittadini e minano il rapporto di fiducia con la giustizia. Otto anni e tre mesi la durata media di un processo penale, il doppio rispetto al 2010 e con punte di oltre 15 anni nel 17% dei casi. Ancora peggio in ambito civile dove, ad esempio, il 20% dei procedimenti si protrae dai 16 ai 20 anni. E’ quanto emerge dal IV Rapporto PIT Giustizia presentato al Senato della Repubblica da Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva.

La crisi economica si riflette sulle cause avviate: nel civile si impennano le controversie in ambito lavorativo e previdenziale (dal 13% nel 2010 al 21,5% nel 2011) e quelle relative ai diritti reali (+6,5%). Nel penale, crescono i reati contro il patrimonio (34% rispetto al 19% del 2010).

In testa alle segnalazioni dei cittadini le problematiche in ambito civile (con il 72%, nel 2010 erano il 78%), crescono le azioni giudiziarie avviate in ambito penale: si passa dal 16% del 2010 al 24% nel 2011. Ultime quelle che riguardano il settore amministrativo: 4% nel 2011, l’anno precedente erano il 6%.

E in tempi di crisi, non decolla nemmeno la giustizia low cost. Ad esempio, il gratuito patrocinio e’ accessibile solo al 2% di chi si e’ rivolto a Cittadinanzattiva (nel 2010 era l’11%), lo stesso Ministero della Giustizia conferma che tra 2008 e 2010 le richieste di accesso sono aumentate (da 113.384 a 115.237) ma le persone ammesse sono leggermente diminuite (da 98.541 a 98.018). La mediazione civile facoltativa e’ sfruttata solo nel 10% dei casi e quella obbligatoria risulta inefficace nel 65% dei casi, sostanzialmente per la mancata presenza della controparte.

”La giustizia italiana rischia di restare prigioniera di interessi particolari, mentre i cittadini continuano a pagare lo scotto dell’inefficienza del sistema giudiziario” – afferma Mimma Modica Alberti, coordinatrice nazionale di Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva – Le storie che i cittadini hanno raccontato al nostro servizio PIT sono accomunate da disorientamento e sconforto”. asca