Protezione civile, Calamità naturali: Per il futuro zero assistenza e zero prevenzione’

18 mag – ”Quella sull’Aquila e’ stata l’ultima azione di intervento della Protezione civile sulla popolazione”. Lo ha detto Franco Gabrielli, capo della Protezione Civile, ai Giovani imprenditori di Confindustria L’Aquila, oggi a Roma per uno degli incontri riservati alle Istituzioni.

Purtroppo per il futuro dovremo pensare alle assicurazioni, perche’ lo Stato non e’ piu’ in grado di fare investimenti sulle calamita‘: possiamo ritenere che gli aquilani siano stati gli ultimi a ricevere assistenza dallo Stato – riferisce la delegazione di Confindustria, ha aggiunto Gabrielli – Il problema, pero’, e’ ancor piu’ grave ed e’ a monte perche’ prima ancora che sulle calamita’ bisogna pensare alla prevenzione delle stesse. E il nostro Paese non ha investito su questo. Ne’ sul risanamento delle sue criticita’ (prevenzione) ne’ sulla Protezione civile che ad oggi non ha piu’ alcuna risorsa: l’Italia e’ un territorio sismico e idrogeologicamente compromesso, di calamita’ ne vedra’ parecchie.

Per il futuro, zero assistenza e zero prevenzione”. Per Gabrielli, sempre secondo il resoconto di Confindustria ”altri ancora avrebbero dovuto essere in quell’aula al processo Commissione Grandi Rischi, perche’ la causa della tragedia e’ stata la mancanza di prevenzione”. Anche il tessuto economico non e’ stato sorretto: gli 80 mila euro di danni risarcibili a favore delle imprese sono una goccia nel mare e, soprattutto ”non ci sono state misure finalizzate a ricompattare e rilanciare il tessuto imprenditoriale”.

”Mi hanno colpito la schiettezza sull’argomento Protezione civile/Prevenzione e l’attaccamento all’Aquila: tutte quelle immagini della nostra Citta’ nel suo studio, la voce che si incrina quando parla delle vittime. Non avevo pensato a tanto coinvolgimento umano e personale” ha riconosciuto Pierluigi Panunzi, presidente G.I. Confindustria L’Aquila. asca