17 mag – ”Governo dei tecnici o delle banche? Ad oggi e’ un governo delle banche, per questo votiamo contro questo decreto legge. L’interrogativo, infatti, e’ legittimo dato che si tratta di un provvedimento che dimostra un atteggiamento di sudditanza nei confronti del sistema bancario”. E’ quanto affermato in aula dal vice capogruppo Idv alla Camera Antonio Borghesi nel corso delle dichiarazioni di voto finali sul decreto legge in materia di commissioni bancarie.
”Da quando e’ iniziata questa crisi – ha detto Borghesi – molti interventi del precedente, e di questo governo, sono stati a favore del sistema bancario. Posso anche accettare che, in un sistema di economia liberale, la fissazione delle commissioni sia una delle variabili che dovrebbe essere lasciata alla trattativa tra banca e cliente. Cio’ e’ giusto in un sistema sano ma non in una sorta di mercato oligopolistico, dove i primi tre gruppi bancari controllano il 60% del mercato’‘.
”E il nostro sistema bancario – ha proseguito Borghesi – e’ tutto fuorche’ sano. Negli ultimi anni le banche italiane hanno subito perdite rilevantissime, anche per effetto dei titoli tossici che hanno commercializzato facendo utili apparenti a carico dei clienti. Nonostante i signori di queste banche abbiano contribuito all’attuale drammatica situazione, sono stati foraggiati da milioni di euro sotto forma di indennita’ fisse e variabili, le cosiddette stock option. Per non parlare dell’annuale classifica dei manager piu’ pagati: amministratori e dirigenti delle banche sono sempre ai primi posti.
Accosto queste cifre al fatto che in Italia abbiamo una disoccupazione che veleggia attorno al 10%. E che dire delle pensioni, anche a basso importo, che non ottengono piu’ l’adeguamento all’inflazione? E’ giusto allora favorire queste banche che, pur in difficolta’ economico-finanziarie, elargiscono simili indennita’?”.
”La questione non e’ da meno se si passa a considerare i soci delle banche italiane cioe’ le Fondazioni bancarie. La privatizzazione del sistema bancario italiano e’ fallita, poiche’ non ha raggiunto l’obiettivo di creare un vero mercato competitivo del credito. Anzi, grazie a nomine ”politiche’ si sono create vere e proprie ”monarchie’ tant’e’ che molti presidenti nominati allora continuano a governare indisturbati dopo vent’anni.
I ”monarchi’ si sono poi legati ai poteri politici locali (al Nord rappresentati prevalentemente dalla Lega) e in collusione con essi hanno gestito (male) le loro controllate. Dunque – ha concluso Borghesi – non siamo neppure in grado di garantire che le banche facciano il loro mestiere che e’ quello di dare sostegno alla crescita del sistema produttivo. Come potremmo votare a favore?”. asca