Il disastro greco, da crisi delle istituzioni a shock del sistema Ue

16 mag – La ricetta del disastro greco incinque ‘ingredienti’. A immaginare cosa aspetta all’Europa – e probabilmente all’economia globale – se Atene s’incamminera’verso l’uscita dall’eurozona e’ il Guardian. E, ovviamente, lasequenza della catastrofe parte dalla paralisi politica.

1) CRISI ISTITUZIONALE. ”Se la Grecia non riuscira’ aformare un governo – analizza il quotidiano liberal britannico -i disordini aumenteranno e i vicini diventeranno sempre piu’nervosi; nuove elezioni in giugno potrebbero produrre unamaggioranza ancor piu’ consistente a favore di misureanti-austerita”’. Il che porterebbe alla fase due:l’interruzione dei fondi accordati dalla troika.

2) DEFAULT. Ovvero lo Stato non sara’ piu’ in grado – gli esperti parlano di meta’ luglio, in piena stagione estiva – dipagare stipendi e pensioni. O meglio, lo fara’ ma non in euro.Al posto della moneta unica arriveranno dei ‘paghero” cheserviranno da fondamenta per la nuova valuta. Nel mentre, pero’,scattera’ l’assalto alle banche. I greci, cosi’ come accadde asuo tempo in Argentina, cercheranno infatti di ritirare i lororisparmi.

3) NUOVA VALUTA, NUOVE BANCHE. Lo Stato imporra’ ilcongelamento dei conti correnti e vietera’ il trasferimento deicapitali all’estero. Allo stesso tempo dovra’ far ripartire lazecca nazionale. Siccome pero’ le banche sono totalmentedipendenti dalla BCE, si rendera’ necessaria la creazione dinuovi istituti finanziari – cosi’ come accaduto in Islanda – aforte partecipazione statale.

4) ESODO. La crisi porterebbe a un crollo dei consumi del30%, a un’impennata nell’inflazione e all’emigrazione di massadi giovane forza lavoro qualificata. Possibile una parzialechiusura delle frontiere.

5) ONDA D’URTO. Il ritorno alla Dracma causerebbe uno shockal sistema europeo, con tutti i problemi legali legati alpagamento di contratti pubblici e privati in euro. Poi cisarebbe il problema di mettere in sicurezza le altre nazionideboli – Spagna e Portogallo in testa. Il costo, secondol’Institute of International Finance, sarebbe pari a 1.000miliardi di euro. Risultato: incertezza, volatilita’ e unarecessione ancora piu’ grave. ansa