14 mag – Lo spread rappresenta ”una dittatura” e le classi dirigenti europee hanno il dovere di ”tutelare il sistema democrativo dal continuo assalto della speculazione”.
Questo il messaggio che il presidente della Consob, Giuseppe Vegas, decide di lanciare al termine della sua relazione in occasione dell’incontro annuale con il mercato finanziario.
Per chiarire il proprio pensiero, Vegas parte da una massima di Epitteto: ”Quel che turba gli uomini non sono le cose, bensi’ i giudizi che essi formulano intorno alla cose”. E’ il caso dello spread, che ”si basa sui fondamentali dell’economia” ma che nello stesso tempo ”incorpora un giudizio di valore sintetico soggettivo che, spesso, li travalica”. Ecco perche’, secondo il presidente della Consob, ”in molti Paesi europei va crescendo l’insofferenza nei confronti della dittatura dello spread, vista come ostacolo alle aspirazioni dei popoli”, dato che ‘‘i cittadini non accettano di pagare per scelte su cui non sono chiamati a decidere”
In un conteso democratico, basato sul diritto-dovere di ciascun cittadino europeo di ”partecipare democraticamente all’assunzione delle decisioni che ci riguardano”, lo spread ”dipende in sostanza dalle scelte di un soggetto invisibile, il mercato” che per Vegas ”attribuisce ogni potere decisionale a chi detiene il potere economico, nei fatti vanificando il principio del suffraggio universale”. Lo dimostra ”l’eccezionalita’ di quanto e’ accaduto nell’ultimo anno”, un fenomeno che ”pone le classi dirigenti di fronte alla necessita’ di tutelare il sistema democratico dal continuo assalto della speculazione”.
A rischio c’e’ la tenuta del tessuto sociale, ammonisce il presidente della Consob che avverte: ”Se si vuole evitare una ribellione con effetti autodistruttivi, bisogna guardare ai fondamentali economici e operare per renderli piu’ solidi”. asca