12 mag – “Il rigore chiesto dal governo, consapevoli dei sacrifici che comportava, non è stato un cedimento a logiche decise da altri in altri luoghi, ma l’opposto: l’invito a condividere uno scatto d’orgoglio da parte degli italiani per un futuro migliore”. Lo ha sottolineato il premier Mario Monti.
“Abbiamo dovuto usare linguaggio del rigore, necessario per restituire all’Italia la dignità e il ruolo che ci spettano tra i grandi Paesi europei. E lo abbiamo fatto – ha riconosciuto Monti – poggiando il nostro impegno sugli sforzi già avviati in questi anni dai precedenti governi, che si sono trovati, come noi, ad affrontare una situazione difficile creata da quella cultura del debito che per decenni ha alimentato l’illusione che si poteva godere di beni e servizi senza preoccuparsi di chi avrebbe pagato, e senza preoccuparsi dell’efficienza che è un dovere morale quando si usano risorse ristrette”.