Meno male che sono “professori”: allo studio una ‘tassa sull’aranciata’

11 mag – “La ‘food tax’ non so che cosa sia perché non abbiamo allo studio alcuna ipotesi generale di tassazione sul cibo”, precisa il ministro della Salute, Renato Balduzzi, intervenuto questa mattina alla trasmissione di Rai Radio 1 ‘Radio Anch’io’.

“Quella che invece si è concretizzata, o si sta concretizzando – spiega – è l’ipotesi di un limitato prelievo di scopo sulle bevande zuccherate e gassate: con un aumento di appena 3 centesimi di euro per ogni bottiglietta da 33 centilitri, secondo le nostre stime potremmo disporre di 250 milioni di euro su base annua”.

Una specie di ‘tassa sull’aranciata’, dunque? “Si tratta semplicemente di un’ipotesi allo studio, aperta alla discussione”, ribadisce il ministro rispondendo ai giornalisti. Un provvedimento che “non sconvolge il sistema, non crea problemi né ai produttori né ai consumatori”, i cui proventi permetterebbero di “rafforzare campagne di prevenzione e promozione di corretti stili di vita” e di definire “alcuni interventi mirati in ambito sanitario”. Ma soprattutto, l’intenzione è quella di lanciare “un messaggio alle famiglie che sottostimano il problema. Le ricerche dimostrano infatti che metà dei nostri ragazzi consumano troppe bevande zuccherate o gassate durante la giornata. Non si tratta di non assumerle più – puntualizza Balduzzi – ma solo di riequilibrare il consumo giornaliero”.  adnk