11 mag – Vi ricordate Occhetto e la “gioiosa macchina da guerra” che avrebbe dovuto catapultare la sinistra al governo del Paese nel lontano 1994?
Ci risiamo! Se fossi Bersani, non starei troppo tranquillo, cullandomi sul suicidio della destra.
Per quanto rincoglioniti e terremotati, ai destrorsi basterebbe risvegliarsi dal torpore che ancora li avvolge per riprendere in mano la situazione.
C’è un imponente carico di voti lasciati in frigorifero: cibo prelibato per l’illuso Pierfurby, che guardava a quelle delizie con la voglia allupata del ragazzino di fronte alla vetrina del pasticciere.
Casini, più adatto alle manovre di corridoio che ai fondamentali della politica, ha capito l’antifona e cerca di liberarsi della zavorra del Terzo Polo.
Nell’attivismo casiniano degli ultimi giorni, il destino di un uomo sempre più legato al cognome.
Guglielmo Donnini