BOLOGNA, 10 MAG – ”Nessun mistero”: e’ quanto ha detto piu’ volte il procuratore aggiunto Valter Giovannini su un aspetto non del tutto chiarito del suicidio di Maurizio Cevenini, la finestra chiusa dell’ufficio da cui si ritiene potrebbe essersi lanciato.
Per dissipare i dubbi, ieri Giovannini, il pm Domenico Ambrosino e gli investigatori sono rimasti per sette ore dentro il palazzo dell’Assemblea regionale. E questa mattina sono stati fatti nuovi accertamenti che avrebbero dissipato ogni dubbio sulla dinamica. (ANSA).
*UPDATE
11 MAG – Maurizio Cevenini l’ultima telefonata dal cellulare prima di suicidarsi l’ha fatta alle 20.43 di martedi’ scorso a Piero Gasperini, l’amico tifoso del Bologna che lo aspettava all’Estragon, dove si teneva una festa di beneficienza rossoblu’. Una telefonata di 20 secondi. Come gia’ riferito da Gasperini, nella breve chiamata Cevenini gli aveva garantito: ”Arrivo”.
Poco prima, alle 20.40, c’era stata una telefonata persa di Gasperini al cellulare di Cev. Il suicidio verso le 21.30. Le chiamate sono ricostruite dalla Polpostale in un rapporto al procuratore aggiunto Giovannini.