Il fu MattiaPDL

di Angela Piscitelli

Ancora tutta com­mossa e scossa dalle pre­si­den­ziali fran­cesi di com­men­tare que­sto car­na­ciale ammi­ni­stra­tivo pro­prio non mi andava. Ma poi, sen­tendo castro­ne­rie a destra e a manca, ho pen­sato che il dovere di dire castro­ne­rie è l’unico impo­sto agli Ita­liani e per­tanto, mi accingo a com­pierlo. Il nostro Amor Per­duto, ele­gante, per­fino bello — lui che bello non è stato mai (ma non dite­glielo) -, si è pro­dotto tra uno squillo di fan­fara ed una tar­tina al caviale alla festa di Putin nella seguente dichia­ra­zione: “Soste­gno a Monti, ma non ci costringa a votare misure non con­di­vise”. Come se finora, il Fumat­tiaPdl avesse fatto altro.

Nel fiume di vodka, che tri­sto pre­sa­gio fu per Sarko impal­li­nato all’esordio da una aran­ciata cor­retta, non si è accorto che il Pdl è finito nel bosone di Higgs. Ma non per­ché abbia perso alle ammi­ni­stra­tive, quello è nor­male. Le ammi­ni­stra­tive noi le abbiamo sem­pre per­dute: pos­siamo dire con orgo­glio di non aver mai azzec­cato un can­di­dato, se per sba­glio qual­cuno vin­ceva era per­ché pia­ceva il Pdl e l’onda azzurra ammac­chiava i difet­tucci. Ma capi­tava rara­mente. Ma ora, lique­fatto nell’ammucchiata mon­tiana e per­fet­ta­mente ete­ro­di­retto da Casini, non avrebbe  potuto vin­cere manco una bot­ti­glia di limo­nata al tiro ai barat­toli. In attesa di risu­sci­tare la salma (qual­che volta suc­cede) pro­viamo una sintesi.

Al Nord vince la meri­to­cra­zia: Tosi. Al sud vince o va al bal­lot­tag­gio la par­ti­to­cra­zia, la clien­tela e la dema­go­gia: Leo­luca Orlando Cascio. Il para­dosso è che nes­suno si rende conto che il voto per i gril­lini è un voto sen­sato: le ammi­ni­stra­tive non dovreb­bero essere poli­ti­ciz­zate (capito, Sici­lia? Capito, Iser­nia dove corre la sorella di Jorio?). I par­titi, se pro­prio voles­sero, dovreb­bero appog­giare i can­di­dati di buona qua­lità e non impic­ciarsi di nulla.

Invece le can­di­da­ture si fanno col bilan­cino, col cen­cel­lino, cor­rente per cor­rente, tes­sera fasulla per tes­sera fasulla. Poco importa il can­di­dato: basta che sia un signorsì. Ho sen­tito il buon Gasparri — che pure la vodaka non l’aveva bevuta, credo — sen­ten­ziare che occor­rono più can­di­dati poli­tici. Grillo non conta un pif­fero, star­nazza e tor­ne­rebbe in fretta al caba­ret se il caba­ret non lo faces­sero tutti gli altri.

Cosa ha fatto il Pdl negli ultimi sei mesi? C’è chi è pre­sen­tato libri, chi ha orga­niz­zato con­gressi far­loc­chi, chi con un  certo corag­gio (o fac­cia tosta che dir si voglia) è andato in tivì a difen­dere con un certo orgo­glio qual­che pri­vi­le­gio o qual­che prov­ve­di­mento indi­fen­di­bile. Non so se a bene­fi­cio del capo, o di qual­che inge­nuone tar­doaz­zurro, hanno pure orga­niz­zato un 2.0 del tutto grot­te­sco: gruppi di  soste­gno, gestiti sem­pre dagli stessi, dove infi­lano tutti, anche la mum­mia di Sta­lin per fare numero, e che fun­zio­nano per comu­ni­cati stampa scon­ta­tis­simi e salu­ta­zioni dol­cia­stre: Buon­giorno amici di Sil­vio! Dolce notte dal vostro Ange­lino (super­trim?); e se qual­cuno dis­sente e vuole ragio­nare viene subito can­cel­lato in tutta fretta.

Ci sono anche le pagine del Pre­si­dente, che lui non ha sicu­ra­mente visto (non è scemo) che sem­brano orga­niz­zate da Crozza in per­sona. Forse la verità è sfug­gita a Giu­liano Fer­rara: ha detto: “Il Cav non sa che fare”. Già. Ma come potrebbe, con que­sti con­si­glieri?, se pure Fer­rara un giorno dice una cosa ed un altro il per­fetto con­tra­rio c’è da restare ospiti di Putin a vita. Le russe poi non sono male. Meglio di La Russa. A sen­tire i colon­nelli com­men­tare la tor­nata elet­to­rale c’è da pian­gere. Non è che gli altri stiano meglio, ma non è una giu­sti­fi­ca­zione. Qual­cuno dovrebbe ricor­darsi che c’è una mag­gio­ranza nel paese che non ha più rife­ri­mento. Si parla dei cer­velli che fug­gi­ranno, ma si ha l’impressione che la stalla è già vuota.

In Europa stanno suc­ce­dendo cose. Siamo ad un tor­nante della sto­ria e sarebbe indi­spen­sa­bile pen­sare. I par­titi si stanno estin­guendo come i dino­sauri. Uno stu­dio recente rac­conta che le loro fla­tu­lenze avreb­bero potuto dare più ener­gia delle cen­trali nucleari. Non si sa se furono vit­time del loro stesso inqui­na­mento. La scienza ha sem­pre un mar­gine di errore, per il futuro, ma anche per il pas­sato. Non­di­meno alcune noti­zie non vanno sot­to­va­lu­tate. L’aria cat­tiva non fa bene a nessuno.

Angela Pisci­telli, 7 mag­gio 2012
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