9 mag – L’attentatore che ad aprile doveva far esplodere un volo aereo diretto negli Usa per conto di un gruppo dello Yemen affiliato ad Al Qaeda era in realtà un agente doppio infiltrato dall’Arabia Saudita, che si era offerto volontario per l’azione. Lo riferiscono media statunitensi.
L’intelligence saudita, lavorando a stretto contatto con la Cia, aveva piazzato l’agente all’interno dell’Aqap – Al Qaeda nella Penisola araba – con l’obiettivo di convincere i suoi capi a dargli un nuovo tipo di bomba non metallica per la missione, scrive il quotidiano “Los Angeles Times”.
I servizi segreti occidentali hanno identificato l’Aqap come uno dei gruppi più pericolosi e determinati tra quelli legati ad al Qaeda, che si dedicano anche ad attacchi contro l’Occidente. L’ordigno esplosivo doveva arrivare a bordo dell’aereo clandestinamente per poi essere innescato.
L’agente doppio invece è riuscito a consegnare l’ordigno alle agenzie di intelligence fuori dallo Yemen, ed è giunto sano e salvo in un altro paese, scrive il giornale.
Esperti del laboratorio dell’Fbi di Quantico, in Virginia, stanno ora analizzando l’ordigno per capire se avrebbe davvero potuto sfuggire ai controlli sulla sicurezza aeroportuale, dice ancora il giornale. reuters