Emilia R. Immigrati: Marzocchi, esperimento Cie e’ fallito

Bologna, 8 mag – ”L’esperimento dei Cie (Centri identificazione espulsione) e’ fallito, occorre cambiare strutture che non hanno piu’ senso di essere”. Lo comunica, in una nota, l’assessore regionale alle politiche sociali Emilia-Romagna, Teresa Marzocchi, al consigliere Roberto Sconciaforni (Fds) che, in una interrogazione alla Giunta a risposta immediata, chiedeva di intervenire sulla situazione del Cie di Bologna che dopo l’ulteriore abbassamento della quota giornaliera per la gestione della struttura per immigrati, con un bando al massimo ribasso (si passera’ dagli attuali 72 euro a 28 euro a persona), porterebbe ad un aggravio della gia’ difficile situazione, mettendo a rischio anche lo sportello Sos donna.

L’assessore, dopo aver ricordato che i Cie sono di esclusiva competenza dello Stato (le gare di appalto per la gestione dei centri vengono effettuate dalle Prefetture) e che non esistono spazi di manovra per le Regioni, ha rilevato ”di aver inviato, congiuntamente al Garante regionale dei detenuti, Desi Bruno, una lettera al ministro Cancellieri, nella quale si esprimeva la massima preoccupazione per quanto sta accadendo nei Cie, chiedendo di prendere in considerazione la necessita’ di garantire la difesa dei diritti e della dignita’ delle persone ristrette”.

Una nuova informativa al ministro, ha aggiunto l’assessore , sara’ inviata nei prossimi giorni dal presidente della Regione, Vasco Errani. Marzocchi ha poi concluso definendo la situazione dei trattenuti nei Cie ”molto negativa”, evidenziando il recente rapporto della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani del Senato, presentata il 17 aprile scorso, che parla dei Cie come di ”una realta’ spesso inaccettabile, in cui, nonostante il lavoro encomiabile degli operatori e delle forze dell’ordine, il tempo si fa vuoto, inutile… e come su questi temi gravi l’incapacita’ della politica di immaginare e attuare percorsi diversi, rispettosi della storia personale di ciascuno e attenti a valorizzare il contributo che la societa’ puo’ ancora ricevere da ognuno”.

Sconciaforni, soddisfatto della risposta dell’assessore, ha definito i Cie ”carceri, senza diritti”, sottolineando ”la gravita’ della scelta di indire un bando al ribasso”. asca