6 mag – Fuochi d’artificio, cori di ultrà e una bara biancazzurra con incisi il delfino del Pescara Calcio e lo stemma del club Pescara Rangers: in migliaia hanno voluto salutare Domenico Rigante, il tifoso 24enne ucciso il primo maggio durante l’irruzione di alcuni rom in un appartamento in zona Portanuova.
E intanto, a pochi chilometri, la Squadra Mobile pescarese arrestava sull’A14 Massimo Ciarelli, il 29enne ritenuto il responsabile dell’omicidio. Ricercato sin dai primi momenti dopo il delitto, ha deciso di costituirsi. Ora è rinchiuso nel carcere di Vasto (Chieti). Nelle stesse ore il Pescara, la squadra tanto amata da Domenico, batteva il Grosseto 4 a 2 fuori casa.
A Pescara, sul campo dello Stadio Adriatico, il feretro del 24enne – diventato padre appena quattro mesi fa – sfilava davanti alla curva Nord, storico settore dei tifosi della squadra allenata da Zdenek Zeman, tra fumogeni e petardi. “Fiero guerriero hai sempre combattuto… Solo contro l’infamia nulla hai potuto! Ciao Domenico” recitava uno striscione sugli spalti. A Grosseto, negli stessi momenti, i tifosi toscani esponevano il loro striscione, “Ciao Domenico. Rip Curva Nord”. Momenti di commozione, ma anche di tensione all’Adriatico, quando gli ultrà del Pescara Calcio hanno indirizzato minacce di morte alla comunità rom.