IL CAIRO, 29 Aprile – La notizia che ha riportato il quotidiano Al Arabiya, secondo cui il Parlamento egiziano starebbe pensando di introdurre una legge che consente agli uomini di avere il cosiddetto “Rapporto d’addio”, rapporti sessuali con le mogli sino a sei ore dopo la loro morte, farebbe parte di una serie di provvedimenti introdotti dal Parlamento filo-islamico, che vorrebbe inoltre abbassare l’età per contrarre matrimonio a 14 anni e anche eliminare il diritto delle donne all’istruzione e all’impiego.
Questa notizia ha suscitato reazioni sdegnate in tutto il mondo, a partire proprio dall’Egitto, dove il National Council for Women starebbe attivamente manifestando per impedire che queste leggi vengano approvate.
Per fare chiarezza sulla questione è intervenuta una fonte interna all’Ambasciata egiziana di Londra, che avrebbe dichiarato al Daily Mail che le affermazioni sarebbero «assurde,
completamente false» (per l’islam qualcosa di assurdo o completamente falso, potrebbe nascondere la veridicità) e riguarderebbero comportamenti «proibiti dall’Islam».
La stessa fonte, però, non esclude che la proposta «possa esistere», e che possa essere «opera di un estremista politico» (nell’islam fa notizia un moderato che un estremista).
Altra spiegazione sempre da coloro che propendono che la notizia è falsa è quella seocndo cui sarebbe stata diffusa da giornalisti locali fedeli all’ex presidente Mubarak.
Questa controversia che viene riproposta oggi, sulla possibilità, da parte dei mariti, di avere rapporti con le proprie mogli anche dopo la morte era esplosa in Marocco già nel maggio del 2011, quando il religioso Zamzami Abdul Bari ebbe a dichiarare che il matrimonio «rimane valido anche dopo la morte», e che «anche per la donna è lecito esercitare lo stesso diritto». (Eureka!!!! Che progresso!)
La spiegazione a mio avviso è più semplice di quanto si possa pensare: “nell’islam non c’è nulla di spiegabile”.
Se vi fosse qualcosa di spiegabile, di razionale, gli islamici non si comportebbero secondo le loro medievali usanze o tradizioni e non seguirebbero le falsità e le contraddizioni di quel ricettacolo di minacce, di odio e istigazione alla violenza che chiamano libro sacro.