Corte dei Conti boccia il governo dei professori: fisco troppo pesante, a rischio crescita

24 apr – “L’urgenza del riequilibrio dei conti si e’ tradotta nel ricorso al prelievo fiscale, forzando una pressione gia’ fuori linea nel confronto europeo e generando le condizioni per ulteriori effetti recessivi”. E’ questo il monito lanciato da Luigi Gianpaolino, presidente della Corte dei Conti, durante l’audizione sul Def alla Camera.

“Il pericolo di un corto circuito rigore/crescita – aggiunge – non e’ dissipato nell’impianto del Def 2012-2015”. Giampaolino ha spiegato che il Documento di Economia e Finanza e’ “impegnato a definire il profilo di avvicinamento al pareggio di bilancio in un arco di tempo molto breve”. “La ristrettezza dei margini temporali, imposti dalle intese europee – ha osservato – complica la realizzabilita’ di una strategia di politica economica nella quale si compongano le esigenze di riequilibrio del bilancio con quelle della ripresa economica, affidata alle riforme strutturali”.
Secondo la Corte dei Conti, “la pressione fiscale salira’ salira’ dal 42,5 per cento del 2011 al oltre il 45 per cento per l’intero triennio successivo”. Nel 2013 gli effetti recessivi delle manovre brucerebbero oltre 37 miliardi di euro: “Prendendo a riferimento il 2013, l’anno del ‘pareggio’, si puo’ calcolare – ha aggiunto Giampaolino – che l’effetto recessivo indotto dissolverebbe circa la meta’ dei 75 miliardi di correzione netta attribuiti alla manovra di riequilibrio”.
Piu’ mitigato e’ invece apparso il giudizio della Banca d’Italia, sempre davanti alle commissioni Bilancio riunite sul Def: “L’azione di risanamento avviata dalla meta’ del 2011” esercita nel breve tempo “inevitabili effetti negativi sul’attivita’ economica”, ammette il vice direttore generale di via Nazionale, Salvatore Rossi, il quale precisa pero’ che tale azione di risanamento “ha consentito di arginare la perdita di fiducia degli investitori nella capacita’ dello stato italiano di onorare i propri debiti, scongiurando scenari ancora piu’ recessivi”.