22 apr – In assoluto l’agricoltura e’ il settore produttivo che ha il saldo negativo maggiore (-13.335 unita’). Lo sottolinea Confagricoltura commentando i dati di Unioncamere sulla nati-mortalita’ delle imprese italiane nel primo trimestre dell’anno, ma la Coldiretti non se ne cura ed anzi trova un lato positivo.
Che importa se le aziende chiudono e gli imprenditori su suicidano? Per la Coldiretti l”importante è avere un basso impatto ambientale.
Forse uno degli effetti positivi della crisi è l’abbattimento delle emissioni di gas ad effetto serra per effetto del minore consumo di prodotti petroliferi che a marzo in Italia è sceso del 10,7% rispetto allo scorso anno. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della giornata della terra ‘Earth day‘ nel sottolineare che la minore combustione di un chilo di petrolio determina l’emissione di circa 3,11 chili di anidride carbonica ad effetto serra in meno.
Secondo i dati diffusi dall’Unione petrolifera a marzo, sottolinea la Coldiretti, i consumi di prodotti petroliferi sono scesi a circa 5,4 milioni di tonnellate, con una nuova diminuzione appunto del 10,7% (come a febbraio) rispetto a marzo 2011. Si tratta di un risultato che è il frutto di un calo del 9,5% dei consumi di benzina e dell’8,4% del gasolio autotrazione provocato dall’effetto congiunto delle crisi e dell’impennata del costo dei carburanti. In un Paese come l’Italia dove l’88% delle merci viaggia su gomma si assiste ad una vera impennata degli acquisti di prodotti alimentari a chilometri zero con un aumento su base annua del 53% della spesa nei mercati degli agricoltori. Una tendenza che ha un impatto virtuoso sull’ambiente perché riduce gli sprechi di petrolio e le emissioni inquinanti provocate anche dall’importazione fuori stagione dei cibi dall’estero.