17 apr. – Il ddl sul pareggio di bilancio, gia’ approvato in prima deliberazione dai due rami del Parlamento e in seconda deliberazione dalla Camera, ottiene oggi il via libera definitivo nel quarto e ultimo passaggio parlamentare. Il ddl e’ stato approvato con il quorum dei due terzi degli aventi diritto (era 214 su 321, i si’ sono stati 235) e questo impedisce il ricorso al referendum confermativo.
Il nuovo articolo 81 della Costituzione afferma che “lo Stato assicura l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico. Il ricorso all’indebitamento – si legge nella nuova formulazione dell’articolo 81 – e’ consentito solo al fine di considerare gli effetti del ciclo economico e, previa autorizzazione delle Camere adottata a maggioranza assoluta dei rispettivi componenti, al verificarsi di eventi eccezionali” tra le quali sono incluse “gravi recessioni economiche, crisi finanziarie, gravi calamita’ naturali'”.
Previsto poi che “ogni legge che importi nuovi o maggiori oneri, provvede ai mezzi per farvi fronte”. La riforma dell’articolo 81 prevede, con una legge di attuazione, “l’istituzione presso le Camere di un organismo indipendente al quale attribuire compiti di analisi e veritica degli andamenti di finanza pubblica e di valutazione dell’osservanza delle regole di bilancio“.
La riforma prevede infine che “le Camere esercitano la funzione di controllo sulla finanza pubblica con particolare riferimento all’equilibrio tra entrate e spese nonche’ alla qualita’ e all’efficacia della spesa delle pubbliche amministrazioni”. La legge costituzionale si applica a decorrere dall’esercizio finanziario relativo all’anno 2014. agi