BRUXELLES – La Commissione europea non intende piu’ fare distinzioni fra paesi potenziali candidati e paesi formalmente candidati all’adesione, nell’assegnare i fondi necessari a preparare questi paesi a fare il loro ingresso nell’Ue. Sui nuovi ”fondi di pre-adesione” all’Ue ”vogliamo rimuovere questa distinzione” ha detto oggi Stefano Sannino, direttore generale della DG allargamento della Commissione Ue, oggi al Parlamento europeo.
Sannino ha spiegato che per il futuro la Commissione Ue intende rivedere lo strumento dei fondi di pre-adesione, per renderlo piu’ efficace. Il processo di allargamento dell’Unione europea ”e’ in una fase diversa – ha spiegato Sannino – rispetto al passato” e ora bisogna considerare l’uso di questi fondi anche ”per un periodo piu’ lungo rispetto alle attese”.
Secondo il direttore della DG allargamento, il nuovo strumento di preadesione non prevedera’ solo il monitoraggio dell’uso dei fondi, ma anche una valutazione delle performance dei vari paesi, individuando le buone pratiche fra i beneficiari. Altra priorita’ per Sannino sara’ quella di coordinare gli interventi con altri donatori, per ”evitare duplicazioni e sovrapposizioni”. I fondi di pre-adesione dell’Ue per il 2011 sono andati prevalentemente a Turchia e Serbia, seguite da Bosnia Erzegovina, Albania, Kosovo, Croazia, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Montenegro e Islanda. ansa