Il Bel Paese cambia: Da Tangentopoli a Partitopoli

ROMA, 6 Aprile – La giustizia non ha obiettivi didattico-educativi, o morali, ma sanzionatori e afflittivi verso coloro che non rispettano le leggi dello Stato.
Le sue sentenze sono emesse in nome del popolo italiano.
Alcune delle menti più illuminate della magistratura (o più politiche) inviarono un messaggio chiarissimo ai politici nel momento più cruento di Tangentopoli.
Tale messaggio, in sostanza, diceva: “La soluzione del problema non può essere che politica”.
La politica ha battuto il colpo che sappiamo e si è prodotto Partitopoli; che talvolta ha tralignato in Parentopoli.
La politica anziché cambiare se stessa ha fornito ampie praterie d’intervento alla magistratura, come se i fatti di Tangentopol non avessero lasciato traccia.
I sondaggi dicono che solo un cinque per cento di noi ha fiducia nella politica: tre milioni in totale, neonati inclusi; vorrei conoscere da questa minoranza le ragioni della loro fiducia. Penso che la risposta sarebbe univoca: “Teniamo famiglia e siamo figli e nipoti di politici”.
guglielmo donnini