2 apr – Nel caso dei due maro’ detenuti in India, alcune richieste delle autorita’ italiane risultano incomprensibili, come quella di una sistemazione privilegiata o della liberta’ su cauzione.
A sostenerlo, interpellato da AsiaNews, e’ Vincent Panikulangara, avvocato cristiano dell’Alta corte del Kerala, secondo il quale ”i due militari sono accusati di omicidio, provengono da un Paese diverso: come potrebbero essere rilasciati su cauzione? C’e’ forse qualche luogo sul pianeta Terra dove gli accusati in un omicidio possono godere di certi privilegi? Noi amiamo il popolo italiano. Ma la sensazione che si ha qui, e’ che le autorita’ italiane stiano dando questa grande attenzione al caso piu’ per ragioni politiche, che per difendere i diritti legali dei due accusati”.
Panikulangara e’ anche avvocato della Corte suprema dell’India e non si occupa del caso dei due pescatori indiani. Nel 1973 ha vissuto in Italia per qualche tempo.
”Non c’e’ stallo giuridico. Quanto sta accadendo rientra nelle consuete procedure previste dal Codice penale indiano.
L’India e’ un Paese democratico con un buon sistema giudiziario”, ha aggiunto commentando le notizie di oggi, con l’Alta corte del Kerala che ha esteso di altri 14 giorni la custodia giudiziaria per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone e la corte di Kochi che ha rinviato a data da destinarsi l’udienza per stabilire la giurisdizione del caso.
”Il procedimento penale avviato dallo Stato del Kerala viene portato avanti dai tribunali preposti. I rinvii sono decisi dalla singola corte, non sono connessi gli uni con gli altri. E’ naturale, che ci voglia del tempo: la questione della giurisdizione, come il rilascio della petroliera, sono stati presentati all’Alta corte su richiesta dei familiari piu’ vicini delle vittime e dal proprietario del peschereccio”, ha detto ancora Panikulangara. asca