IL CAIRO, 31 MAR – I ‘Fratelli Musulmani’, ringraziano l’Onu ed i paesi che hanno sostenuto e fomentato la cosiddetta “Primavera araba” per averli posti nella condizione di diventare la prima forza politica dell’Egitto. Alla luce di questa posizione, hanno presentato ufficialmente il loro candidato per le prime presidenziali del dopo-Mubarak: si tratta del numero due della radicale, integralista e fondamentalista organizzazione islamica, Khairat al-Shater. Le elezioni presidenziali sono previste per il 23 e il 24 maggio. L’egitto si sarebbe meritato molto di più.
Caduto il regimi di Hosni Mubarak in Egitto, la preoccupazione più grave per il futuro del medio oriente riguarda la possibilità che questo paese, e forse altri, fossero governati dai Fratelli musulmani. E’ sempre stato un pericolo reale, ed oggi è accreditato alla guida del paese.
Un pericolo di cui è stato inutile esorcizzare denunciando le loro tesi, dottrine e proposte illiberali e settarie, per la semplice ragione che a queste denunce non può seguire altro se non la preoccupazione. Un pericolo che peraltro discende dal quadro entro cui i Fratelli musulmani sono nati e si sono espansi: un islam che continua a essere iscritto in una cornice illiberale, dogmatica e autoritaria non tanto e non solo nei principi di fede, quanto di una prescrizione shariatica che viola in più punti gli assunti fondamentali della Dichiarazione dei diritti dell’uomo. se questo è quello che l’Occidente, l’Europa vuole, peggio per noi.