26 mar. – “Sto insistendo per recuperare quella somma che è assolutamente necessaria per cambiare la filosofia del rapporto tra detenuto e il carcere. Il carcere deve essere un luogo certamente di punizione ma anche di redenzione, di ritorno alla società. Noi dobbiamo fare qualunque sacrificio perché questo avvenga”. Così il ministro della Giustizia, Paola Severino Di Benedetto, intervistata da Speciale Tg1-l’inchiesta dedicata all’emergenza carceri, in onda questa sera.
Sull’ipotesi di riaprire le carceri di Pianosa e dell’Asinara, chiuse nel 1998, ha dichiarato: “Tra un pensierino e la decisione di riaprire queste carceri ci passa una bella distanza, ci passeranno delle verifiche. Io vorrei verificare la situazione dell’Asinara e di Pianosa, non perché necessariamente debbano essere riaperti ai 41bis, ma perché, per esempio, potrebbero essere dei luoghi per degli esperimenti che tengano conto anche dell’aspetto ambientale. Noi – ha aggiunto il Ministro – abbiamo già un esperimento isolano molto importante che è quello della Gorgona nella quale alcuni detenuti lavorano sul territorio per proteggere l’ambiente, per tutelarlo, per dare una mano in senso attivo alla protezione di ciò che li circonda. Ecco, se fosse possibile ripetere questo esperimento, perché chiudersi prima ancora di aver verificato?”.
Parlando del problema della carenza di personale di polizia penitenziaria, il ministro della Giustizia ha annunciato che quest’anno, per la prima volta, sarà immesso nuovo personale. “Avremo – ha detto – 700 persone in più nell’organico. Il che non è poco in un momento nel quale c’è il blocco delle assunzioni. Siamo in controtendenza”. (TMNews)