25 mar. – E’ nata quasi senza far rumore, ma rischia di far discutere. E’ la nuova Fondazione di Gianfranco Fini, che tenta il bis dopo la positiva esperienza di Fare Futuro, primo tassello che segnò il lancio del finismo anti-Cavaliere. E’ un progetto al quale ha lavorato Benedetto Della Vedova, influente capogruppo di Fini alla Camera. Nasce ‘in collaborazione’ con Medidea, pensatoio di Beppe Pisanu, e si chiamerà ‘Agenda’. Avrà un incarico di rilievo (forse segretario generale della Fondazione) anche il figlio di Pisanu, Angelo – e sarà lo strumento messo a disposizione di Fini, assieme a Futuro e libertà, per fare politica in vista delle tappe decisive dei prossimi mesi: la costruzione del nuovo contenitore terzopolista e le Politiche del 2013.
Ancora da definire alcune delle caselle del comitato scientifico e dell’organigramma. Ma ieri si è tenuto il primo consiglio d’amministrazione della Fondazione, di cui Fini sarà Presidente onorario. Provocando, sottotraccia, più di qualche scossone dentro Fli. Alimentando soprattutto i sospetti di chi, dietro anonimato, ritiene che il Presidente abbia deciso di avviare il percorso per arrivare ad archiviare nel medio periodo Futuro e libertà.
Già a Pietrasanta media e osservatori avevano rilevato come alcuni passaggi del discorso di Fini lasciassero intravedere l’embrione di un progetto diverso da Futuro e libertà. Importanti dirigenti come Italo Bocchino (ideatore di Generazione Italia, embrione di Fli) e Roberto Menia (coordinatore a cui si rifà Areanazionale) – a capo della macchina organizzativa futurista – avevano però assicurato: il partito continuerà a esistere, indipendentemente dall’approdo terzopolista. Eppure, Fini nelle conclusioni aveva chiesto a tutti di puntare non solo sull’organizzazione, ma di mirare coraggiosamente alla costruzione di un rassemblament più vasto, esortando la platea a considerarsi più un movimento politico che un partito tradizionale.
Ora arriva la Fondazione. Della Vedova – ‘stuzzicato’ sulla questione – chiarisce però i confini e il raggio d’azione della Fondazione, smorzando eventuali polemiche: “‘Agenda nasce per ricostruire uno strumento che consenta la discussione politica, la contaminazione e il confronto tra esperienze e idee politiche che facciano riferimento a Fini. Uno strumento al servizio della politica finiana e quindi in sintonia con Fli. Consapevoli, tra l’altro, che lo straordinario strumento di Fare Futuro non è replicabile. Tutto le altre sono interpretazioni malevole”.
Eppure qualcosa, ancora sottotraccia, si muove. I malumori nascerebbero anche dal fatto che l’operazione sarebbe stata mantenuta a lungo ‘top secret’. E chi non ha gradito il progetto giura che le altre realtà dell’arcipelago finiano già si stanno organizzando. tmnews