L’OCCHIO BENEVOLO DELLA UE E’ SEMPRE SULL’ITALIA
BRUXELLES – Nella Giornata mondiale dell’acqua, l’Ue manda un ultimatum all’Italia perche’ si adegui alla direttiva quadro sulla tutela dell’oro blu. Lo annuncia la Commissione Ue, che ha riscontrato alcune carenze nella trasposizione delle regole Ue nella legislazione nazionale.
L’esecutivo europeo ha deciso quindi di inviare un parere motivato: se l’Italia non dara’ risposte soddisfacenti entro due mesi, rischia di finire davanti alla Corte europea di giustizia.
Secondo la Commissione europea, l’Italia non ha trasposto correttamente una serie di articoli della direttiva quadro sull’acqua. Fra le carenze italiane, la necessita’ di adottare misure per raggiungere gli obiettivi di ”buona salute” dei bacini fluviali e la creazione di un registro aggiornato delle aree protette dalla direttiva.
Bruxelles manifesta inoltre ”preoccupazione” sul recepimento delle norme europee che riguardano ”la caratterizzazione delle acque sotterranee e di superficie”.
Alcune carenze sono state riscontrate nella trasposizione delle regole Ue sul controllo dello stato di salute delle falde e delle acque di superficie, ad esempio nell’obbligo di fornire le mappe che descrivono i livelli di sostanze chimiche e i quantitativi disponibili della risorsa, per le acque sotterranee, secondo i criteri definiti dalla direttiva quadro.
L’Italia non ha trasposto la direttiva entro la scadenza prevista di dicembre del 2003 e quando l’ha fatto, secondo un’analisi del 2009 della Commissione Ue, ha mantenuto delle carenze e problemi di non conformita’. Per questo Bruxelles ha inviato una lettera di messa in mora a maggio del 2010, ma le risposte dell’Italia e i successivi emendamenti alle norme nazionali non hanno soddisfatto la Commissione Ue. Di qui la decisione di passare alla seconda fase della procedura di infrazione, che rischia di portare l’Italia davanti alla Corte Ue.