18 marzo – “Sono totalmente d’accordo con Fini” che ieri ha aperto all’ipotesi di commissariamento della Rai. Il leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini, arrivando a Roma alla manifestazione ‘Cambiare la politica, cambiare l’Italia’, precisa che ieri “Fini ha parlato a nome di tutto il Terzo polo”.
Di diverso avviso Maurizio Gasparri. Ospite su Sky Tg24 dell”Intervista’ di Maria Latella, il capogruppo del Pdl al Senato osserva che la nomina di un commissario alla Rai sarebbe un atto “illegittimo, incostituzionale” e “non giustificato” dai dati di bilancio. “Non vorrei danneggiare Enrico Bondi – ha detto Gasparri a proposito di un nome circolato come possibile commissario – dicendo che lo stimo, lo conosco e lo ritengo il miglior manager che ci sia in Italia. Il problema non è Bondi, il problema è che in base a delle sentenze della Corte costituzionale dal ’74 ai giorni nostri, il governo non può fare una scelta del genere. Sarebbe una scelta illegittima, incostituzionale, Monti lo sa perfettamente, lo sa il Presidente della Repubblica, perché sono sentenze della Corte che lo dicono, e la Rai, chiudendo il bilancio con un attivo, non si trova nemmeno nelle condizioni economiche che giustifichino un commissariamento”.
Gasparri replica poi a una intervista di Pippo Baudo che dalle colonne del Corriere della Sera ha parlato della Rai come di ”un’azienda moribonda, senza più uno straccio di progetto culturale, seviziata dalla politica” e definito la legge Gasparri ”quello schifo di legge”. “E’ un conduttore finito, per farsi notare deve insultare il prossimo. Stia un po’ a casa”, ha risposto Gasparri.
Le parole di Casini e quelle di Fini di ieri sono accolte con favore, invece, da Matteo Orfini, responsabile informazione e cultura del Pd. ”L’annuncio del passo indietro del Terzo polo sulle nomine Rai va nella direzione giusta. Siamo certi che presto anche il Pdl farà la stessa cosa, comprendendo che il tempo della lottizzazione è finito per sempre, con buona pace di Gasparri”. adnk