13 mar. – La famiglia prima di tutto, poi l’orgoglio di vivere in Italia, Paese del buon vivere, la tradizione religiosa e l’amore per il bello. Questi i valori più importanti che accomunano gli italiani secondo la ricerca del Censis realizzata nell’ambito delle attività per le celebrazioni del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.
Gli italiani sono “individualisti pentiti” che stanno riscoprendo il valore delle relazioni, spiega la ricerca. Per il 65% dei cittadini il valore per eccellenza è il senso della famiglia. Altra forza che genera coesione dell’individualismo italiano è l’orgoglio di appartenere al Paese del buon vivere.
Poi per gli italiani arriva il gusto per la qualità della vita (25%), la tradizione religiosa (21%) e l’amore per il bello (20%). La voglia di essere padroni della propria vita, lo slancio delle ambizioni personali, il bisogno di auto-affermarsi, di inventare il proprio destino e di soddisfare i propri desideri, sono stati i valori che hanno caratterizzato la nostra storia recente e su cui si è costruito lo sviluppo del Paese dagli anni ’50 in poi.
La spinta individualista ha liberato enormi energie, ha favorito la crescita di un sistema produttivo fatto di centinaia di migliaia di imprese e ha sostenuto la vitalità di un mercato capace di esprimere sempre nuove domande. Oggi quello sviluppo sembra progressivamente rallentare, la moltiplicazione dei soggetti ha portato a uno sfarinamento delle capacità decisionali nelle questioni di interesse collettivo e l’autonomia dei comportamenti è sfociata in forme di disagio antropologico. Per il futuro, i valori che faranno l’Italia e gli italiani sembrano poggiare sempre meno sulla rivendicazione dell’autonomia personale e sempre più sulla riscoperta dell’altro, sulla relazione e la responsabilità. Sono valori che in questa fase fanno emergere scintille di speranza che vanno però alimentate e potenziate, affinché possano diventare un nuovo motore di crescita socio-economica e civile del Paese.
Dalla ricerca del Censis, inoltre, emerge che l’82% degli italiani pensa che esiste una sfera trascendente o spirituale che va oltre la realtà materiale. Di questi, il 66% si dichiara credente e il 16% lo pensa anche se non si dichiara osservante. Ma due terzi degli italiani di fatto non entrano mai nei luoghi di culto, e solo un terzo vi si reca una o più volte alla settimana per partecipare alle funzioni religiose. (TMNews)