IMOLA, 12 Mar – L’andamento statistico della criminalità – compresa quella minorile – mostra nel nostro territorio chiare linee di tendenza che vanno non soltanto sottolineate, ma prese in serio esame.
Nel 2011, in Emilia-Romagna, i minorenni segnalati
all’autorità giudiziaria, in stato libero o di detenzione, sono stati 2.415: 115 per rapine (71 per quelle di strada); 122 per crimini legati alla droga (di cui 84 per spaccio); 23 per violenze sessuali; 889 per furti ( di cui 407 presso esercizi commerciali); 532 per altri crimini vari.
C’è stato, soprattutto, un notevole aumento dei giovani denunciati.
Ciò induce a ritenere che si sia verificata una generale e rilevante espansione della criminalità minorile.
Esaminando i dati emersi durante il recente
incontro annuale del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, presieduto dal nostro Prefetto, dottor Angelo Tranfaglia, la criminalità minorile è distribuita in modo differenziato da regione a regione.
In Emilia-Romagna, si registra la presenza di un disagio giovanile, diverso da quello tradizionale, che vede protagonisti i ragazzi della borghesia, spesso trascurati dai genitori a causa dei pressanti impegni di lavoro.
Tale malessere ha il suo sbocco naturale nell’uso di stupefacenti e nel conseguente sconfinamento verso reati connessi alla droga e al suo mercato; ma anche in fenomeni di bullismo e teppismo.
È in aumento, soprattutto, la criminalità dei giovani romanì e nordafricani. Quest’ultima non ha carattere metropolitano, ma la troviamo distribuita su tutto il territorio.
I dati segnalati dal Comitato vanno presi in seria considerazione, senza allarmismi né demagogia, ma con lo spirito del buon padre di famiglia; e con l’onestà intellettuale di chi guarda al disagio sociale quale terreno di cultura della criminalità minorile.
Guardando più da vicino il nostro territorio, c’è da registrare, un preoccupante aumento dei furti: +10% in città, ma, peggio ancora, un +16,6% nel circondario.
Pur segnalando la leggera diminuzione di rapine, reati a sfondo sessuale e attività connesse al traffico di stupefacenti, si registra comunque una crescita dei delitti così distribuita:in città, dai 3.716 delitti del 2010, siamo passati ai 3.756 del 2011 (+1,1%); cioè più di dieci delitti al giorno, circa uno ogni due ore;nel circondario, dai 6.099 delitti del 2010, siamo passati ai 6.490 del 2011 (+6,4%); cioè quasi diciotto delitti al giorno, uno ogni ottanta minuti.
Il dato sui furti è da codice rosso:in città, 2.369 nel 2011;nel circondario, 3.991 (undici al giorno) ben 569 in più rispetto ai 3.422 del 2010, pari al +16.6%.
È bene che tutti i componenti della nostra comunità si facciano carico del problema, nel comune e supremo interesse generale.
Le famiglie, la scuola e tutte le Istituzioni regionali, provinciali e comunali, secondo i vari gradi di responsabilità, devono rispondere con il loro impegno costante.
Si richiede una più massiccia e coordinata presenza sul territorio di Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza, insieme alla preziosa collaborazione informativa della Polizia Municipale e alla pur sempre importante, quanto volontaria e discreta, collaborazione dei cittadini.
L’insieme coordinato delle suddette iniziative, potrebbe essere di per sé un valido deterrente verso la delinquenza comune e la criminalità organizzata; nonché verso il potenziale terrorismo jihadista.
Anche da noi, ci si accorge con sempre maggiore frequenza di “aver fatto colazione” insieme a una minacciosa cellula jihadista legata ad Al Qaeda.
L’attività di prevenzione non può certo riguardare il fermo di alcuni individui “in odore” di jihadismo , ‘ndrangheta, camorra o delinquenza comune; magari andando a prelevarli presso le comunità amiche, sia nomadi che stanziali, dove trovano accoglienza. Sappiamo che sarebbe contrario a ogni principio dello Stato di diritto.
Ma è bene ricordare che è comunque contrario al suddetto principio anche la omessa o inadeguata protezione del cittadino inerme e disarmato nei confronti della macro e micro-criminalità, che spesso, troppo spesso, trae sinistri benefici dal becero e ingiustificato buonismo dell’accoglienza, quasi sempre ammantato dalla speranza di elettori futuri.
È su questa preoccupante realtà, gravida di ulteriori rischi, che il Consigliere di minoranza, Armando Manocchia, ha presentato una interrogazione alla Giunta del Nuovo Circondario Imolese.
Lo scopo è di stimolare la Giunta a un’attenta valutazione del grave problema, e alla successiva messa in atto delle iniziative volte alla prevenzione della delinquenza comune e della preoccupante crescita della criminalità minorile.
Non si chiede alla Giunta l’impossibile, ma l’insieme delle azioni di prevenzione e di formazione per la salvaguardia del bene comune dei cittadini insieme alla serenità della loro esistenza.