ATENE 10 Mar – L’offerta di swap del debito greco ha avuto successo ed il governo di Atene – come pure piu’ di un esponente dell’Ue – e’ soddisfatto del risultato che consentira’ al Paese di ottenere il secondo pacchetto di aiuti economici di 130 miliardi dai creditori internazionali ed evitare il fallimento. Ma tutta la vicenda lascia profondamente indifferente la maggior parte della popolazione ellenica che, in gran parte, neanche capisce bene quando sente parlare di “Psi”, di “swap” o di “Cac”: il cosiddetto “uomo della strada” greco, infatti, non sembra affatto toccato oggi dall’annuncio trionfalistico del ministro delle Finanze Evangelos Venizelos ma continua a pensare esclusivamente a come arrivare alla fine del mese.
E’ anche vero, come sostengono diversi osservatori, che ormai sono mesi che la storia dello scambio dei titoli di stato (Psi) va avanti e la gente si e’ ormai assuefatta sia alle minacce sia alle lusinghe del governo. E’ una sorta di rassegnazione impotente quella che sembra aver catturato la maggior parte dei greci, quella sorta di “maggioranza silenziosa” che non e’ mai scesa in piazza a protestare o che magari si e’ semplicemente stancata di farlo perche’ si e’ resa conto che manifestare pacificamente o tirare molotov e bruciare negozi non porta, comunque, a niente.
“Si’, ho sentito dello scambio dei titoli ma sinceramente non so se per la Grecia sia una cosa buona o no”, ammette un po’ sconcertato Elias Papadimitriou, infermiere in pensione. “Ci devo pensare. Da una parte credo che tutti i soldi che arriveranno alla Grecia sono un fatto positivo, ma ritengo che non risolveranno il problema di piu’ di un milione di disoccupati e di tanta gente che non ha piu’ neanche da mangiare”. Sulla stessa lunghezza d’onda Pavlos Anastasiades, 37 anni, che gestisce un’edicola nella centrale piazza Kolonnaki, secondo cui “anche se l’Europa dara’ altri 130 miliardi di euro alla Grecia, non serviranno a niente. I nostri politici corrotti si mangeranno anche quelli e il Paese andra’ fallito”.
Ma se le reazioni della gente comune allo ‘swap’ sono pressoche’ tutte omologate tra sconcerto e indifferenza, tra vaga speranza e irritazione, di altro segno sono naturalmente le reazioni da parte degli esponenti politici.
“L’accordo con i privati e’ stato concluso con risultati positivi non solo per quanto riguarda il debito, ma anche per il futuro del Paese e dei nostri figli”, ha detto l’ex premier Giorgos Papandreou, ancora per pochi giorni leader del partito socialista Pasok. “E’ una provocazione e una sfacciatagine da parte di Venizelos, di Papademos e dei loro amici quella di applaudire lo ‘swap’ “, ha detto da parte sua Aleka Papariga, leader del partito comunista (Kke), secondo cui “tutto cio’ fara’ soltanto guadagnare le banche dopo aver fatto guadagnare i creditori. Grazie a questo Psi, dal prossimo giugno comincera’ un nuovo saccheggio ai danni del popolo greco”.
Per Giannis Michelakis, portavoce di Nea Dimocratia (ND, centro-destra), “gli sviluppi positivi dello scambio dei titoli di stato nelle mani dei privati da’ ragione alle nostre posizioni a sostegno del governo di Lucas Papadimos, sostegno senza il quale il risultato odierno non sarebbe stato possibile.
Ora servono misure per la ripresa dell’economia, cosa che puo’ essere realizzata da un nuovo governo con una forte delega del popolo”. Da parte sua, il leader di Sinistra Democratica Fotis Kouvelis ha definito “un sospiro di sollievo” la conclusione dello ‘swap’ nonostante continuino ad esserci nella vicenda ancora punti che hanno “un peso negativo come i fondi degli enti previdenziali e i piccoli investimenti dei privati”.
Come al solito molto scettico Giorgos Karatzaferis, il leader di Laos (estrema destra) secondo cui “dopo quanto e’ successo, i greci devono capire che non potremo uscire di nuovo sui mercati prima di 10 o 20 anni. Dobbiamo capire che se la Grecia avra’ bisogno di un prestito, nessuno avra’ fiducia nei suoi titoli di stato. Io proprio non capisco il motivo di tanto entusiasmo”, ha concluso. (ANSAmed).