LONDRA, 9 MAR – L’Italia era stata ”allertata” della possibilita’ di un blit in Nigeria per liberare i due ostaggi Franco Lamolinara e Cristopher Mc Manus. ”Aveva convenuto che avrebbe potuto esserci la necessita’ di un intervento con brevissimo preavviso”. Il timore era che i due ostaggi fossero in procinto di essere ”venduti” a una fazione piu’ estremista che avrebbe potuto ucciderli. Lo scrive oggi il quotidiano britannico The Indipendent, citando fonti diplomatiche, secondo cui le proteste italiane in queste ore sono ”in malafede”.
Secondo il Daily Telegraph, che cita fonti di sicurezza nigeriane, sembra che i due ingegneri siano stati uccisi dai rapitori ”con un colpo ravvicinato alla testa” una volta cominciato il raid delle forze speciali inglesi. La France Presse, che ha interpellato testimoni, parla di una sparatoria durata circa 7 ore, nella zona dove presumibilmente si trovava il nascondiglio in cui erano tenuti gli ostaggi. Lo scambio di colpi, scrive l’Afp, avrebbe interessato una zona di Mabera, sobborgo di Sokoto.
Indiscrezioni emergono anche riguardo l’ora in cui David Cameron avrebbe dato il via al blitz per la liberazione fallita dei due rapiti. Secondo quanto scrive ancora il Daily Telegraph il ‘Go!’ sarebbe partito ieri alle otto, ora di Londra (le 9 in Italia), dopo che il commando delle Sbs stanziava in Nigeria gia’ da due settimane. Mentre ad intervenire nel compound di Sokoto, ”alle undici del mattino di ieri (ora italiana)”, sarebbero stati fra i 16 e i 20 militari.
Secondo fonti diplomatiche britanniche all’Independent “gli italiani, che non avevano presenza sul terreno”, “erano stati informati dell’eventualita’ del blitz a Sokoto” e “concordato” che un’azione avrebbe potuto rendersi necessaria ‘at short notice’ (con preavviso ravvicinato, ndr).
”Le proteste che le cose sono andate altrimenti non sono sincere”, ha detto la fonte. Ieri D’Alema, presidente del Copasir, aveva invece dichiarato di aver chiesto chiarimenti sul blitz deciso senza che le autorita’ britanniche avessero avvisato l’Italia.