BRUXELLES – Una ”vera e concreta solidarieta”’ tra i 27 paesi della Ue deve scattare quando scattano le emergenze migratorie. E’ una delle conclusioni ‘politiche’ cui e’ giunto il consiglio dei ministri Ue degli affari interni che si e’ tenuto a Bruxelles e che si e’ occupato di immigrazione e di riforma della governance di Schengen. La ”solidarieta”’ era stata invocata lo scorso anno dall’Italia, con il ministro Maroni che era arrivato a parlare di ”meglio uscire dall’Unione”.
Nel documento pubblicato oggi si afferma il principio di dover contribuire con un meccanismo di allerta preventiva, con contributi finanziari ed una serie di altre misure per alleviare il fardello a carico dei paesi che vengono investiti da importanti flussi migratori ”misti”, composti cioe’ di clandestini (che dovranno essere individuati e rinviati nei paesi d’origine) e di richiedenti asilo, ma resta ancora il meccanismo della ”volontarieta”’ degli aiuti. In compenso verranno potenziate le capacita’ dell’Easo (l’ufficio europeo di supporto per l’asilo) e del Frontex.
Inoltre e’ stato deciso che dovra’ essere il Consiglio a valutare, su proposta della Commissione o di uno stato membro, i criteri per far scattare la Direttiva sulla Protezione Temporanea, che permette la redistribuzione tra stati in caso di esodi massicci da zone di guerra. Dal punto di vista pratico e’ stato convenuto che di attivare un circuito di risorse per il ‘resettlement’ dei rifugiati con diritto d’asilo: gli stati che li ospiteranno riceveranno un contributo forfettario da 4.000 a 6.000 euro, a seconda dei casi, per ogni asilante accolto.
Lentamente ma fa passi avanti anche la riforma della governance di Schengen, in discussione sui tavoli tecnici di Bruxelles, con i ministri (per l’Italia presente il sottosegretario Carlo de Stefano) che hanno attribuito al Comitato misto del Consiglio – composto cioe’ dai ministri dei paesi Ue e non-Ue che compongono l’area senza frontiere interne – il ruolo di ”guida politica” per la valutazione del corretto funzionamento di Schengen. La Commissione europea dovra’ presentare rapporti, il primo dei quali verra’ valutatro a giugno prossimo. Primo passo che, in ambienti diplomatici europei, viene consideratp utile per combattere le inefficienze del sistema e per mettere Schengen al servizio di una politica migratoria europea.
MALMSTROM, SITUAZIONE IN GRECIA PREOCCUPANTE – La situazione della Grecia sul fronte immigrazione ”rimane molto preoccupante”. Lo ha detto il commissario Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstrom, al termine del Consiglio dei ministri Ue oggi a Bruxelles, riferendosi alla relazione della missione della Commissione europea nel paese.”Ci sono progressi – ha aggiunto Malmstrom – ma c’e’ ancora molto da fare”. ”Sono state date molte raccomandazioni alle autorita’ greche – ha precisato il commissario Ue – dalla Commissione europea, dagli Stati membri e dalla comunita’ internazionale: stiamo collaborando con loro per cercare di aiutarli”. ansa