Istanbul, bomba a sede partito di Erdogan: 10 feriti

1 marzo – Nei pressi della sede dell’Akp, il partito del premier turco, Recep Tayyip Erdogan, a Istanbul, è esplosa una bomba che era stata sistemata “su una motocicletta”, come dice il capo della polizia di Istanbul, Huseyin Capkin. L’ordigno è esploso “al passaggio di un veicolo che trasportava 21 poliziotti”. Dieci di loro sono rimasti feriti in modo lieve.
Secondo quanto racconta il capo della polizia, la bomba è stata azionata a distanza da un telecomando. Le immagini diffuse dalla televisione turca mostrano una scena di devastazione con in primo piano un’auto bianca quasi completamente distrutta.

Il governatore della città Huseyin Mutlu ha precisato che è stato utilizzato “esplosivo al plastico”, ma ancora non ci sono ipotesi su chi siano gli attentatori. “Tutti i feriti (una decina in tutto) sono leggeri, nessuno è grave”, ha rassicurato l’alto funzionario.

A maggio, l’attentato con la bici-bomba
A maggio dell’anno scorso una “bici-bomba” di media potenza era esplosa in un quartiere di Istanbul ferendo otto persone, tra cui un poliziotto: l’attentato non era stato rivendicato, ma il premier turco si era mostrato subito sicuro che la firma sia quella del terrorismo indipendentista curdo, all’epoca intenzionato a turbare le elezioni parlamentari del 12 giugno.

Era stata tra laltro una sotto-sigla del Pkk, quella dei “Falchi per la libertà del Kurdistan” (Tak, in genere incaricati dei lavori più ‘sporchi’ come gli attentati nelle città), a rivendicare l’attentato kamikaze che aveva già colpito Istanbul il 31 ottobre del 2010 causando 32 feriti, tra cui 15 agenti di polizia, nella centralissima piazza Taksim. tgcom