Il vallesano Oskar Freysinger è una delle personalità emergenti dell’UDC svizzera. Docente liceale e scrittore, egli si trova in prima fila tra coloro che denunciano i pericoli dell’integralismo islamico. Recentemente Freysinger si è candidato alla vicepresidenza del partito.
L’importante politico democentrista è intervistato per TicinoLive da Francesco De Maria.
Francesco De Maria Nell’ottobre/novembre 2011 dopo vent’anni di vittorie è arrivata per l’UDC la prima chiara sconfitta. Colpa di una campagna elettorale sbagliata, monotematica, tutta incentrata sull’immigrazione illegale?
Oskar Freysinger Sì, la campagna non è stata ideale. Troppo rigida, a tema unico. Per di più la gente non ama che si faccia vedere che si hanno molti soldi.
Ho personalmente vissuto “in diretta” la mattinata – 4 lunghe ore – del 14 dicembre. Un rituale lento, esasperante, con la netta sensazione che… non ci fosse nulla da decidere perché tutto era già stato deciso. Lei era in aula. Quali sono stati i suoi pensieri in quelle ore?
OF Era veramente già tutto deciso in anticipo. Avremmo potuto presentare come candidato un incrocio tra Marylin Monroe e Albert Einstein, non sarebbe servito a niente. Nessuna chance. Tuttavia la direzione del partito è colpevole di improvvisazione e non ha saputo sfruttare l’unico vantaggio che potevamo trarre dalla situazione: essere dignitosi nella sconfitta ed assumere la parte della vittima, ciò che eravamo. Invece abbiamo messo nelle mani dei media il randello per bastonarci.
Mi ricordo di una bella serata all’Eden di Lugano, davanti a un folto pubblico amico. Lei disse: “Per l’UDC non è un bene rimanere al governo in questo modo!” Lei, secondo me, aveva ragione da vendere ma… non è cambiato niente. Il Partito ha deciso di non andarsene.
OF Adesso è troppo tardi. L’occasione per restare fuori dal governo c’è stata, al momento dell’elezione di Maurer. Purtroppo il gruppo allora decise, con due soli voti di maggioranza, di proporre un ticket Blocher-Maurer, eccettando di fatto un ritorno in Consiglio Federale. Grave errore! Se ci fossimo astenuti dal farlo avremmo raggiunto il 30% nelle ultime elezioni di ottobre.
Ci parli dei Suoi rapporti politici e personali con l’UDC ticinese.
OF Molto amichevoli. In particolare ho un’eccellente rapporto con Pierre Rusconi, che giudico uomo e politico di valore.
La Lega, l’UDC cantonale (e altri) non si stancano di proclamare a gran voce: “Messo sotto intollerabile pressione dai bilaterali il Ticino necessita di misure protettive e compensative particolari!” Lei è d’accordo?
OF Assolutamente si ! La libera circolazione e l’apertura dei mercati provocano, nel tempo, la distruzione del tessuto economico di prossimità e la distruzione delle classi medie (esplosione degli affitti, dumping salariale, concorrenza sleale).
Qual è la Sua opinione sul grave problema della chiusura del Gottardo?
OF Bisogna costruire il secondo tubo, senza che ci sia aumento di traffico, per rispettare l’iniziativa delle Alpi. Costo stimato : 2,7 miliardi di franchi.
Ci descriva la situazione politica nel Suo cantone, il Vallese. L’UDC vi occupa attualmente una posizione di forza?
OF In occasione delle recenti elezioni federali l’UDC vallesana è avanzata del 3,1% ed è divenuta il secondo partito del cantone dietro il PDC. Io penso che i democristiani perderanno presto la maggioranza assoluta in parlamento, che detengono da ben 150 anni.
Lei è uno dei padri dell’iniziativa anti-minareti, che ha concluso il suo iter con una sorprendente vittoria. Quali conseguenze pratiche ha sinora avuto, ed avrà, una simile norma?
OF Il voto è stato un segnale chiarissimo lanciato dalla società civile. Essa non vuole che un dogma religioso si imponga nelle nostre istituzioni pubbliche. Ma il problema dell’islam non è risolto, poiché l’Arabia Saudita finanzia gli integralisti islamici in tutto il mondo (20 miliardi l’anno per la costruzione di moschee, pagati dai nostri acquisti di petrolio). Gli islamici moderati che desiderano integrarsi sono privi di mezzi finanziari. Dobbiamo essere molto più severi nel controllare il finanziamento dei movimenti integralisti e fondamentalisti.
A 80 chilometri a sud di Lugano c’è la metropoli lombarda di Milano. Da pochi mesi Milano ha un nuovo sindaco, Giuliano Pisapia, con un passato di estrema sinistra in Democrazia Proletaria e Rifondazione Comunista. Notoriamente filo-islamico, Pisapia ha dichiarato che Milano abbisogna di molte nuove moschee e si accinge a favorirne la costruzione…
OF Quest’uomo è pericoloso. Non a causa di ciò che fa ma a causa di ciò che lascia fare. Non riesce a comprendere il carattere totalitario del dogma islamico, del quale i musulmani e soprattutto le MUSULMANE sono le prime vittime.
Il nostro paese è realmente minacciato da un processo di islamizzazione progressiva? Esiste una soluzione equilibrata e non repressiva al “problema islamico” in Svizzera? Che cosa risponde a chi l’accusa di essere un’estremista islamofobo?
OF Mi dichiaro islamofobo nel senso originale del termine. Ho effettivamente paura quanto all’aspetto politico-giuridico del dogma islamico, che la Corte europea ha dichiarato incompatibile con lo Stato di Diritto nel 2002.
Il Militare è l’unico dipartimento governativo nelle mani dell’UDC. Che cosa pensa del futuro assetto dell’Esercito svizzero? E qual è a Suo avviso la soluzione ottimale nell’acquisto del nuovo aereo da combattimento?
OF Abbiamo bisogno di un esercito credibile perché il mondo s’incammina verso una catastrofe, sia dal punto di vista finanziario che da quello militare (guerra!). Non si può ricostituire rapidamente un esercito partendo da zero. I Francesi ne ha fatto la crudele esperienza al momento dello scoppio della seconda guerra mondiale. Sulla questione del nuovo aereo la mia posizione è chiara : o Ueli Maurer riesce a concretizzarne l’acquisto nel quadro dei 5 miliardi accordati dal parlamento oppure l’aereo non riuscirà a decollare!
L’Unione Europea è in preda a drammatiche difficoltà economiche e molti svizzeri, oggi, sono ben lieti di esserne fuori. Ma un semplice sguardo alla carta geografica incute timore. La Svizzera non diventerà una San Marino dell’Europa?
OF Contrariamente a San Marino noi abbiamo la « massa critica ». Più di 7 milioni di abitanti, un’economia e delle istituzioni solide.
Esiste una “ricetta Freysinger” da consigliare alle banche svizzere nella loro lotta durissima contro il fisco e la giustizia USA?
OF Battersi alla morte lottando per ogni centimetro. Gli Yankees rispettano solo coloro che sanno resistergli. Più cederemo (magari addirittura prima di combattere!) più gli americani aumenteranno le loro pretese, sino alla distruzione della nostra piazza finanziaria. Quella che è in corso è una guerra economico-finanziaria e non una guerra contro il riciclaggio del denaro sporco. Gli Stati Uniti sono i massimi riciclatori del pianeta! È la favola del lupo e dell’agnello. Il lupo, che se ne sta a monte rispetto all’agnello, lo accusa di sporcargli l’acqua. In realtà cerca un pretesto per mangiarlo. La legge del più forte è sempre la più giusta…
Lei si è candidato alla vicepresidenza dell’UDC. Si sentirebbe all’altezza di diventare un giorno il leader del partito?
OF Se per una ragione inattesa ciò dovesse rivelarsi necessario, penso di possedere ormai le attitudini psicologiche e politiche per assumere tale gravoso compito. Ma il problema al momento non si pone, poiché abbiamo un presidente eccellente che intendo sostenere in ogni modo, fornendogli il contributo della mia esperienza.