Gli osservatori del fenomeno Lega cominciano a rendersi conto della povertà della sua attuale proposta politica.
Il divorzio dal Pdl non sembra essere così tonificante, come qualcuno sperava.
Le lotte intestine sono sempre più marcate e azzoppano la leadership di Bossi; senza peraltro riuscire a trasformare l’eterno secondo, Maroni, in un vero numero uno (questione di “maroni”).
In sostanza, malgrado la Lega sia schierata all’opposizione del governo Monti, non sfugge al momento di ulteriore discredito che sta investendo tutta la politica.
Può darsi che le amministrative non producano i frutti sperati. Anche l’irrequieto Flavio Tosi rappresenta un ulteriore problema dalla soluzione complicata: anziché essere bossiano o maronita, tende a diventare tosiano.
Succede quando si fanno i conti senza l’oste…
guglielmo donnini