24 feb. – Il ministro della Giustizia Paola Severino ha scritto una lettera al Fatto Quotidiano per rispondere all’accusa mossale dal giornale di aver “dimenticato” una villa nell’elenco delle sue proprietà e dei suoi redditi reso pubblico per decisione del governo Monti.
“In merito – ha scritto Severino – all’articolo pubblicato oggi dal Fatto Quotidiano dal titolo ‘La Severino dimentica una villa da 10 milioni’, tengo a precisare che non esiste davvero alcun mistero. La Sedibel s.s., proprietaria dell’immobile di cui possiedo il 90 per cento, è una società semplice, cioè una società di persone che come tale è trasparente e non consente di occultare in alcun modo il titolare della proprietà, a riprova che nulla è stato celato né al fisco né alla collettività”.
“Pochi giorni dopo la mia nomina a ministro della Giustizia – ha proseguito il ministro – ho provveduto a dimettermi dalla carica di amministratore della Sedibel s.s., poiché ciò mi era imposto dalla legge, ma nulla impone o suggerisce a un ministro di spogliarsi della comproprietà di una casa. Su queste operazioni non esiste alcun mistero, visto che risultano tutte da atti pubblici registrati, né c’è alcun mistero sulle società, la cui esistenza, intestazione e consistenza risultano dal Modello Unico depositato al Senato e dagli atti che – come certamente il Fatto Quotidiano ben sa – ho trasmesso nei giorni scorsi all’Antitrust”.
“Se – ha concluso Severino – l’esistenza della Sedibel s.s., e dunque della ‘misteriosa villa’, non risulta sul sito Internet del ministero della Giustizia a causa di una erronea interpretazione da parte del mio commercialista di un prestampato cortesemente fornitoci lo scorso 9 febbraio dalla Presidenza del Consiglio, non si può far passare tutto ciò come un occultamento voluto. Tale prestampato, al quale ho voluto adeguarmi per omogeneità con altri ministri, ha ingenerato l’errore perché sembra riferirsi esclusivamente a partecipazioni in società di capitali”. (TMNews)