NEW YORK 24 Feb – di Alessandra Nucci – Al suo ultimo anno di mandato il presidente americano, Barack Obama, ha finalmente presentato un budget, il preventivo per l’anno fiscale 2013, mettendo fine a mille giorni di vuoto su questo versante. Ma è stato sommerso da un coro di
fischi, anche dalla sua stessa parte politica.Più o meno la stessa cosa era successa nel febbraio 2011 quando il senato, dominato dai democratici, aveva bocciato il budget di Obama con 97 voti su 100.
I vari commentatori del Washington Post (NYSE: WPO – notizie) , un quotidiano che di norma si colloca dalla parte del presidente, definiscono le proposte di Obama come irresponsabili, imbarazzanti, ridicole e avulse dalla realtà. Ironizza Ed Rogers: «Nessuno dovrebbe dichiararsi del tutto deluso, visto che a nessuno viene detto di no. Anche a noi, fanatici dello sviluppo, Obama promette una crescita del 3% nel 2013, arrivando fino al 4,1% entro il 2015. Ma non viene data alcuna spiegazione razionale per questi numeri.
Compaiono dal nulla aumenti del pil, nonostante le botte assestate all’economia
con aumenti esponenziali delle tasse. Evidentemente il presidente pensa che
esista un aumento delle tasse capace di stimolare la crescita».
Quanto alla parte avversa, praticamente tutti i repubblicani a capo di qualcosa alla Camera e al Senato […….]