I talebani hanno esortato oggi gli afghani a colpire le basi militari straniere e a uccidere occidentali per rappresaglia al rogo di alcune copie del Corano, il libro sacro dell’Islam, nella principale base Nato nel paese, mentre è in corso il terzo giorno di proteste, che registra almeno un morto.
Almeno otto persone sono rimaste ferite nelle dimostrazioni che hanno portato in piazza migliaia di afghani, nonostante il freddo, per protestare contro il rogo del Corano, con slogan come “Morte all’America” e vetrine di negozi infranti da alcuni manifestanti, dicono testimoni.
Il rogo delle copie del Corano – che secondo gli Usa è stato un atto fortuito e non voluto – nella base aerea di Bagram, a nord di Kabul, potrebbe rendere ancora più difficile per le forze Nato riuscire a conquistare l’opinione pubblica afghana e costringere i talebani al tavolo negoziale prima del ritiro delle truppe in missione “combat” entro la fine del 2014.
A Kabul una manifestazione a cui partecipavano circa 500 persone ha assunto toni violenti. Si sono sentiti colpi d’arma da fuoco e la polizia in borghese ha caricato i dimostranti, sparando anche in aria.
“La nostra gente coraggiosa deve colpire le basi militari degli invasori e i loro convogli”, si legge in un comunicato via email dei talebani diffuso dal portavoce.
“Dobbiamo ucciderli (gli occidentali), picchiarli e catturarli per dargli una lezione in modo che non dissacrino ancora il Corano”. reuters