Istat, ovvero pagare per conoscere cose che già sappiamo

22 feb.  – Per gli italiani il grado di benessere è legato principalmente alla salute, al futuro dei figli e al lavoro. Mentre si confermerebbe la disaffezione alla politica. E’ quanto è emerso da una rilevazione compiuta dall’Istat nel febbraio 2011 sull’importanza del benessere su un campione di 45mila persone dai 14 in poi, rappresentativo della popolazione in Italia; dati resi pubblici oggi dal presidente dell’Istituto, Enrico Giovannini, in un’audizione alla Camera.

A marzo-aprile, ha spiegato Giovannini, verranno messi a punto una serie di indicatori sul benessere all’interno dei 12 domini individuati (ambiente, salute, benessere economico, istruzione e formazione, lavoro e conciliazione dei tempi di vita, relazioni sociali, sicurezza personale, benessere soggettivo, paesaggio e patrimonio culturale, ricerca e innovazione, qualità dei servizi, politica e istituzioni). Ci sarà poi una fase di consultazione e approvvati definitivamente gli indicatori di benessere “che vanno oltre il Pil”, l’Istat e il Cnel pubblicheranno, entro dicembre, il primo rapporto sullo stato del benessere equo e sostenibile in Italia. (TMNews)