ROMA 21 Feb – Tutti i partiti sono sul lettino dello psicanalista, alla ricerca dell’identità.
Ricercare e mantenere l’identità è un compito che richiede molto coraggio.
Non serve il coraggio che viene dalla paura di soccombere, ma quello di chi è disposto anche a morire cercando la vittoria.
Nei partiti, invece della vittoria, si sta cercando di non perdere.
Quando cerchi di non perdere, trovi la sconfitta dietro l’angolo.
Stando così le cose, ogni compromesso al ribasso è possibile.
Per non farci troppo male, rischiamo di farci malissimo.
Un tempo, la politica era schiava dell’ideologia.
L’ideologia portava un politico a dire che era condivisibile
solo ciò che corrispondesse ai canoni ideologici del suo partito.
Ed era un male quell’essere manichei fino all’autolesionismo.
Poi si decise per la via di mezzo: ideologia, da sbandierare ai gonzi, e politica consociativa sotto il tavolo per spolpare il Paese e sommergerlo di debiti.
Oggi non si ha la faccia di usare un simbolo di appartenenza e ci si nasconde dietro le più svariate e fantasiose liste civiche.
Quasi come le puttane che si travestono da dame di compagnia.
Perché il popolo accetta questo?
Perché ancora, malgrado tutto, si arrangia.
La rivoluzione può attendere.
guglielmo donnini