ROMA 21 Feb – Qualora Pdl e Pd non decidano di passare dalla ormai consolidata verbosità (spacciata per dialettica democratica) all’azione e ai fatti, saranno destinati all’estinzione.
Si tratta di una crisi identitaria provocata anche, e soprattutto, dall’azzeramento del confronto tra berlusconismo e anti berlusconismo.
Ma anche dalla fiacchezza dei leaders, o presunti tali.
L’identità del Pd è stata soffocata nella culla per far spazio a una lotta senza quartiere contro l’odiato Caimano.
Quella del Pdl, naturalmente legata al suo fondatore, subisce l’appannamento del Cavaliere, dopo quasi un ventennio, che, per la politica è come fosse passato un secolo.
Un tempo, la forza di un partito era nell’identità ideologica e nella territorialità. Chilometri e chilometri percorsi attraverso il Paese che lasciavano fango e polvere sulle scarpe.
Crollata l’ideologia, gli sforzi alla ricerca dell’identità, nei due
partiti maggiori, hanno quasi ceduto il campo alla rassegnazione e
all’annunciata astensione dal voto ( 33%; a cui aggiungere un 15% di indecisi e
un 3% di schede bianche).
I sondaggi sono impietosi per entrambi i partiti.
Le prossime amministrative daranno una risposta parziale ai tanti interrogativi sul futuro della politica in Italia.
Anche a voler essere ottimisti, è difficile prevedere il sereno.
guglielmo donnini