ROMA 20 Feb -La differenza politica fra il governo dei tecnici e quello di centrosinistra si comincia a capire che è una sola. Questa: che con il governo dei tecnici non ti puoi lamentare se tutte le poltrone vanno alla sinistra.
Guardiamo al Ministero dell’Istruzione, quello dove è più difficile che altrove che le decisioni prese siano di natura puramente tecnica.
Certo, si dirà, dei due sottosegretari all’Istruzione, una, Elena Ugolini, è di Cielle. Questo però, ammesso e non concesso che ciò la collochi
“politicamente” in area PdL, è subito controbilanciato dalla nomina
del suo pari grado, Marco Rossi Doria, “maestro di strada”, naturalmente di area Pd.
Il Ministro è Francesco Profumo, l’ex-presidente del Cnr, che nel 2010 fu a un passo dal candidarsi a sindaco di Torino per il Pd.
Il suo successore al Cnr? Luigi Nicolais, ex-Ministro della Pubblica Amministrazione nel governo Prodi 2006-2008, oggi deputato del Pd.
Adesso Bersani punta anche alla poltrona di Presidente della Commissione Cultura della Camera, in nome dell’alternanza in quanto finora era ricoperta da Valentina Aprea (che parte per andare a fare l’assessore alla Cultura e all’Istruzione di Formigoni), e pare già raggiunto l’accordo per insediare Manuela Chizzoni, vicina a Dario Franceschini del Pd.
Infine c’è da nominare il Direttore generale del Ministero dell’istruzione, che secondo tradizione – confermata anche durante i governi di centrodestra – è
sempre andato a tecnici allineati con il Pd, provenienti dall’area di Luigi Berlinguer.
Fonte: F.Carioti, “Con i tecnici l’istruzione ridiventa rossa.” (c)
Libero 19 febbraio 2012 p.11