ROMA 19 Feb – Il 2012 sarà l’anno della recessione.
Del gran freddo. Dello sfarinamento dei partiti. Dei tecnocrati. Delle solite bugie servite al popolo nel modo di sempre. Del popolo che s’incazza.
Del triste tentativo di ritorno dell’identico democristiano. Degli sgambetti sotto le porpore della Curia romana (dove Dio, ogni tanto, sembra essere un optional). Del Papa, probabile ammalato. Dello Spirito Santo – disorientato dalle vociferate dimissioni del Pontefice – che non sa più quali dritte dare ai cardinali nel prossimo Conclave. Dell’articolo 18 forse che sì forse che no.
Delle bugie della Grecia. Delle bugie sulla Grecia. Delle torture finanziare al popolo greco. Del cinismo europeo. Delle banche che tolgono acqua ai pesci e non fanno galleggiare la papera. Del Di Pietro che piange lacrime di coccodrillo. Dei vent’anni dedicati a non moralizzare un paese che se ne frega della morale. Del gatto della Corte dei Conti che si lamenta delle migliaia di topi nel formaggio, quasi prendendone atto a guisa notarile. E siamo appena all’inizio dell’anno bisestile.
E non m’annoio e non m’annoio, e no che non m’annoio.
guglielmo donnini